Diversi Stati a sostegno dell’Oms (non al suo direttore)
Per i Paesi Asean, Cina, Giappone, Corea del Sud, l’Oms svolge “un ruolo importante”. Scott Morrison apprezza le critiche di Trump, ma il lavoro dell’organismo è fondamentale. John Sawers, ex capo dell’intelligence britannica: Prendiamocela con la Cina, non con l’Oms.
Hong Kong (AsiaNews) – Diversi Stati in Asia, Oceania ed Europa hanno espresso sostegno all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dopo le critiche del presidente Usa Donald Trump, che ha minacciato di togliere il sostegno economico del suo Paese all’organismo Onu sulla salute.
L’apprezzamento per l’opera e la funzione dell’Oms non arriva fino ad apprezzare il suo direttore, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus (v. foto), accusato di essere troppo favorevole e troppo piegato alle esigenze della Cina.
Gli Stati dell’Asean, insieme ai partner Cina, Giappone e Corea del Sud, dopo un incontro virtuale di due giorni fa, hanno diffuso una dichiarazione comune in cui sottolineano “il ruolo importante dell’Oms nella campagna globale per il controllo e il contenimento della diffusione del Covid-19”.
Josep Borrell, a capo della politica estera dell’Unione europea, ha inviato un tweet in cui si dice “profondamente dispiaciuto della decisione Usa di sospendere i fondi all’Oms. Non vi è alcuna ragione che giustifichi questa mossa in un momento in cui il loro sforzo è necessario più che mai”.
Il premier australiano Scott Morrison da una parte simpatizza con Trump sulle critiche verso l’Oms e il suo sostegno alla Cina; dall’altra mette in guardia dal non farsi trascinare dalle critiche, rischiando di “gettare il bambino con l’acqua sporca”. Per Scott Morrison, l’Oms “fa un importante lavoro anche qui nella regione del Pacifico e noi lavoriamo in stretto contatto con loro”.
In una conferenza stampa di due giorni fa, Trump ha accusato l’Oms di coprire insieme alla Cina lo sviluppo dell’epidemia, nascondendo che vi fosse già da tempo la trasmissione da uomo a uomo del virus, frenando e criticando chi chiudeva le comunicazioni con la Cina, ritardando la dichiarazione di pandemia.
Per tutto ciò, il presidente Usa ha detto di voler ritenere “responsabile” l’Oms e per questo vuole tagliare i fondi, sebbene non sia chiaro se questa scelta gli compete o debba passare attraverso un voto del Congresso. Gli Stati Uniti sono il maggior sponsor dell’Oms con 400milioni di dollari all’anno. La Cina contribuisce con 70 milioni di dollari.
John Sawers, ex capo dell’intelligence britannica, ha dato un consiglio: è la Cina ad aver nascosto importanti informazioni sull’epidemia al resto del mondo. Vale la pena prendersela direttamente con la Cina e non con l’Oms.
15/04/2020 11:53