Diventa suora dopo essersi dedicata alle vittime dello tsunami e di Fukushima
Niigata (AsiaNews) - Una carriera di successo presso il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, poi un alto incarico presso la Caritas giapponese. E infine la professione dei primi voti, per divenire una religiosa e consacrare la propria vita a Dio. È la storia di suor Sawako Inae, descritta come "una dei funzionari più talentuosi del suo campo", che dopo aver passato un anno con i sopravvissuti al disastro di Fukushima ha scelto la vita religiosa. Il suo vescovo, mons. Tarcisio Isao Kikuchi, la descrive come "una delle più grandi sorprese della mia vita".
Prima di unirsi alla Caritas del Sol Levante, l'allora signora Sawako aveva svolto un lavoro eccellente presso l'Undp: grazie al programma delle Nazioni Unite ha visitato molti Paesi in via di sviluppo, suggerendo politiche economiche e sociali volte al miglioramento della vita comunitaria. Fervente cattolica, abbandona il Palazzo di Vetro per entrare nell'organizzazione caritativa della Chiesa. Per mons. Kikuchi "era una delle più efficienti funzionarie con cui abbia mai lavorato".
Il 15 marzo 2011, pochi giorni dopo il disastroso terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Giappone, proprio il vescovo di Niigata parte per la diocesi di Sendai con un gruppo scelto di operatori Caritas. Fra loro la Sawako, incaricata di "fotografare" la situazione e proporre i primi piani di riabilitazione e soccorso per la popolazione locale. Da quel giorno inizia un nuovo viaggio per la futura suora, che insieme al padre verbita Daisuke Narui - allora segretario della Commissione Caritas - prepara il centro di prima emergenza.
Nella sua permanenza a Sendai, la funzionaria viene ospitata dalle Sorelle della Carità di Ottawa: "Un giorno - racconta ancora mons. Kikuchi - senza alcun preavviso mi telefona e mi dice di voler divenire una religiosa. È stata una delle più grandi sorprese della mia vita. Una donna del genere, così forte e in grado di fare cose meravigliose... Dio ha un piano per ognuno di noi".
"Nella Deus Caritas Est - spiega il presule - papa Benedetto XVI scrive: 'L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l'uno dall'altro'. Questi cattolici, che lavorano come volontari nelle attività di recupero, traducono nella realtà questi tre concetti della natura della Chiesa. Fare del bene è di per sé una testimonianza del Vangelo".
Ora per suor Sawako, che ha professato i primi voti, si aprono due anni di vita religiosa prima della consacrazione definitiva: "Sono sicuro che questa sorella ha vissuto una profonda esperienza di conversione nella propria fede, e ha deciso di dedicare se stessa e la sua vita in maniera intera a Dio. Che per noi ha sempre piani meravigliosi".