24/07/2008, 00.00
CINA - ITALIA
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Ditta automobilistica cinese condannata per avere “copiato” l’italiana Panda

Molte aziende occidentali e giapponesi accusano le auto cinesi di plagio. Esperti: la Cina non ha ancora l’esperienza necessaria per produrre veicoli del tutto originali.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Offensiva delle ditte automobilistiche occidentali contro le aziende cinesi che violano il copryght. Al colosso automobilistico cinese Great Wall Motor è stata vietata l’esportazione in Italia della sua utilitaria “Peri” (nella foto), ritenuta una copia dell’auto Panda della italiana Fiat. Il 21 luglio la statunitense Visionary Vehicles ha proposto causa contro la Chery Automobile dell’Anhui, accusandola di averle rubato informazioni quando le due ditte erano partner e di averle utilizzate per le auto che esporta negli Usa.

Il 18 luglio il tribunale di Torino ha condannato la Great Wall Motor alla multa di 15mila dollari per l’importazione di ogni Peri in Italia, con multe maggiori se la violazione continuerà. E’ la seconda condanna di questo tipo contro ditte cinesi e Bai Xuefei, manager della ditta, dice che la Peri non ha copiato la Panda e sta valutando se fare appello. L’auto è esportata in Europa, Russia, America latina e Asia del sudest e la società ha potenziato la produzione per arrivare a vendere 500mila unità con incassi superiori ai 30 miliardi di yuan. Altre due utilitarie dell’azienda sono state accusate di copiare, rispettivamente, le giapponesi Toyota Yaris e Daihatsu Materia.

Sono frequenti simili accuse contro ditte cinesi. Nel 2007 un tribunale tedesco ha vietato alla Shijiazhuang Shuanghuan Automobile di vendere in Germania un’auto che ha copiato la BMW X5. Mentre la Mercedes dice che la miniauto Noble, della stessa ditta cinese, è un plagio della Smart For Two: a dicembre 2007 il tribunale ha vietato l’esposizione della Noble al salone dell’auto di Bologna.

La Toyota, invece non è riuscita a impedire alla Shuanghuan di vendere la Ufo, modello molto simile alla sua Rav4 ma che costa circa il 40% in meno. Nel 2004 la statunitense General Motors ha accusato che l’auto QQ della Chery Automobile è un copia della sua Chevrolet Spark.  John Bonnell, direttore di marketing della J.D. Power per l’Asia-Pacifico, osserva che “la gran parte delle ditte cinesi ha ancora prodotti di qualità inferiore rispetto al mercato mondiale” e “ancora stanno imparando [dalle ditte di altri Paesi] il complesso processo di creazione di un veicolo”.

Ma le ditte cinesi vogliono invadere al più presto il mercato mondiale, favorite dai costi più bassi consentiti dal basso prezzo di mano d’opera ed energia e dai sussidi statali. (PB)

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