Direttive dei vescovi pakistani per l'Anno dell'Eucarestia
Islamabad (AsiaNews) La Conferenza episcopale del Pakistan ha lanciato le direttive pastorali per l'Anno dell'Eucarestia, proclamato dal defunto papa Giovanni Paolo II, e sostenuto da Benedetto XVI. In una lettera congiunta del 25 aprile, i vescovi spronano i fedeli a "provare con serietà a riscoprire le ricchezze eucaristiche" ed invitano i pastori pakistani a spiegare l'Eucarestia, preannunciata nei simboli dell'Antico Testamento e compiuta nel Nuovo. Il mistero dell'Eucarestia affermano i prelati - può essere riassunto in 3 parole chiavi: messaggio, nutrimento e missione.
Il messaggio dell'Antico e del Nuovo Testamento riguarda Cristo, il Verbo di Dio che si è fatto carne per la nostra salvezza. "Egli" spiegano i pastori, "continua ad insegnare, a guarire e ad allontanare il male dalle nostre vite ogni volta che celebriamo l'Eucaristia o lo adoriamo, nel tabernacolo o nell'ostensione".
Ma l'Eucarestia dice la lettera - è anche nutrimento: "per la forza dello Spirito Santo, richiamato dalla preghiera, il pane ed il vino divengono il corpo ed il sangue di Cristo". I vescovi si augurano che "questo anno della santa Eucarestia ci aiuti a trasformare la nostra vita a modello di Cristo e trasformare ogni distorsione nella nostra cultura e società".
"La celebrazione eucaristica - continua la lettera -si conclude con la missione". I vescovi sottolineano che "la fine della celebrazione coincide con l'inizio della missione eucaristica". I fedeli sono esortati ad "uscire a proclamare la potenza del Signore risorto, per trasformare le nostre vite e tutte quelle situazioni in cui l'ingiustizia e lo sfruttamento, la violenza ed il terrorismo, la malattia e la corruzione danneggiano la creazione e de-umanizzano gli esseri umani, chiamati ad essere i custodi della creazione stessa".
La lettera pastorale passa poi ad indicare alcuni punti fermi per le celebrazioni di quest'anno.
"L'Eucarestia" - spiegano i vescovi - "è una celebrazione in cui il prete presiede, ma in cui i fedeli non sono spettatori". I prelati dicono che è importante che i fedeli ricevano questo dono "in maniera degna": il fedele dovrebbe adempiere al sacramento della confessione, se ha coscienza di aver commesso un peccato mortale, ed osservare un digiuno di 3 ore prima di ricevere la comunione. "L'Eucarestia" sottolineano "è un sacramento di amore, pace ed unità: dovremmo essere pronti a perdonare tutti coloro con i quali abbiamo avuto un disaccordo o un litigio". "Anzi" si augurano "proprio questo dovrebbe essere il frutto dell'Anno dell'Eucarestia: un'armonia più visibile, la pace e la riconciliazione nelle nostre comunità parrocchiali".
Con "dolore" i prelati notano inoltre che vi sono ancora molti cristiani che pur partecipando ai riti, non si comunicano. Essi invitano "con forza" i catechisti, gli insegnanti e tutti i laici a "fare ogni sforzo per preparare il maggior numero di fedeli, perché facciano parte della comunità dei comunicandi, così che possano vivere con pienezza la santa messa". "Noi vogliamo" scrive la Conferenza episcopale "che cresca una vera spiritualità eucaristica, così che la vita dei nostri fedeli sia centrata su Cristo". I vescovi invitano soprattutto i giovani ad accettare l'impegno dell'essere prete o religioso, per poter celebrare l'eucarestia e, in questo modo, "soddisfare la fame spirituale della comunità".
La conferenza episcopale raccomanda due appuntamenti per l'Anno dell'Eucarestia: la festa del Corpus Domini - il 29 maggio da celebrare con "speciale fervore e devozione" e, ove sia possibile, con una processione eucaristica ed un'ora di Adorazione. I pastori hanno anche programmato un Congresso eucaristico nazionale dal 9 all'11 settembre 2005, durante lo "Ziarat" di Mariamabad (santuario mariano nazionale) così che i preti, i religiosi ed i fedeli di ogni diocesi possano "dare onore pubblico e gloria a Gesù nel Santo Sacramento". La lettera si conclude con l'invito per i fedeli ad "imparare da Maria, 'donna dell'Eucarestia', per essere adoratori ferventi di Suo figlio".
I vescovi pregano anche "affinché l'Anno eucaristico possa essere fonte abbondante di benedizioni e crescita spirituale per la Chiesa, guidata dal nuovo Sommo pontefice Benedetto XVI".