29/06/2021, 09.00
ISRAELE - EMIRATI
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Diplomazia, commerci e Iran nella ‘storica’ visita di Lapid negli Emirati

Si apre oggi la due giorni del ministro degli Esteri israeliano nel Paese del Golfo. Fra gli appuntamenti in programma l’inaugurazione dell’ambasciata ad Abu Dhabi e del consolato a Dubai. Rafforzati i rapporti economici che nemmeno la guerra a Gaza ha scalfito. La soddisfazione della comunità ebraica che spinge per “ulteriori scambi”. 

Abu Dhabi (AsiaNews/Agenzie) - Si apre oggi la due giorni di visita del capo della diplomazia israeliana Yair Lapid negli Emirati Arabi Uniti (Eau), prima volta di un ministro di alto livello dello Stato ebraico in una nazione del Golfo. Un viaggio che giunge a poco meno di un anno dallo stabilimento di rapporti ufficiali fra i due Paesi e a un mese dalla sanguinosa guerra lampo a Gaza, una ferita ancora aperta per il popolo palestinese con centinaia di vittime, anche bambini. 

Fra i momenti più importanti del viaggio, definito dallo stesso Lapid “storico”, l’inaugurazione dell’ambasciata israeliana ad Abu Dhabi e l’apertura del consolato a Dubai. Gli Emirati, assieme a Bahrain, Sudan e Marocco hanno normalizzato i loro rapporti con Israele lo scorso anno, dietro impulso dell’ex presidente Usa Donald Trump e dell’allora premier israeliano Benjamin Netanyahu per rafforzare le relazioni col mondo arabo in chiave anti-iraniana. La visita ad Abu Dhabi doveva essere il palcoscenico del trionfo dell’ex primo ministro, ma la pandemia di coronavirus e l’intesa fra le opposizioni che lo ha escluso dopo 12 anni dal governo ha reso impossibile l’evento. 

A ricevere il capo della diplomazia israeliana è l’omologo degli Emirati e ministro per la Cooperazione internazionale Abdullah bin Zayed al Nahyan. Nelle scorse settimane i due hanno intrattenuto una conversazione telefonica, al termine della quale Lapid ha detto di voler lavorare per “costruire relazioni calorose e uniche” fra le due nazioni “a beneficio dei nostri popoli e di tutto il Medio oriente”. 

Oltre all’inaugurazione delle rappresentanze diplomatiche, Lapid visiterà anche lo stand israeliano all’Expo di Dubai 2020, un evento da 8,2 miliardi di dollari in programma lo scorso anno ma rimandato a causa della pandemia di Covid-19. L’inaugurazione è prevista per ottobre e la presenza dello Stato ebraico era in programma già prima della normalizzazione delle relazioni diplomatiche. Nella fase di organizzazione e promozione dell’evento gli Emirati avevano accolto due ministri israeliani, dei Trasporti Israel Katz e dello Sport Miri Regev.

Analisti ed esperti sottolineano che nemmeno la guerra di Gaza e i suoi 267 morti hanno offuscato i nuovi rapporti fra Israele e (parte del) mondo arabo. Abdulkhaleq Abdullah, studioso di politica internazionale con base a Dubai, sottolinea che la visita è un segnale del superamento “senza contraccolpi” della tempesta. “Le relazioni bilaterali - aggiunge - hanno superato il primo test e mostrano quanto [il processo] sia irreversibile”. Gli Emirati, spiega, seguono due linee: il cammino della normalizzazione e il sostegno ai palestinesi per un proprio Stato. 

Dalla firma dei cosiddetti “Accordi di Abramo” si è registrata una fioritura della partnership economica, con la sottoscrizione di una serie di accordi commerciali in settori diversi fra cui sanità, intelligenza artificiale, difesa e viaggi. Ad aprile il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala Investment, ha firmato un memorandum di intesa per acquistare la partecipazione in un giacimento di gas naturale israeliano per un valore di 1,1 miliardi di dollari; se andrà in porto sarà il più grande finora raggiunto tra i due Paesi.

A questo si aggiungono i collegamenti aerei diretti, sebbene oggi Israele sconsigli viaggi negli Emirati proprio per l’aumento dei casi di nuovo coronavirus. Secondo Karen Young, direttrice del Programma di economia ed energia presso il Middle East Institute, il valore totale degli investimenti dagli Eau verso Israele ha toccato gli 80 milioni di dollari tra settembre 2020 e marzo 2021. Nello stesso periodo, l'afflusso di capitali da Israele agli Emirati era di poco inferiore ai 25 milioni di dollari.

Soddisfazione e attesa per la visita di Lapid viene infine espressa dalla comunità ebraica negli Emirati. “Siamo onorati - sottolinea in una nota il rabbino capo Yehuda Sarna - di accogliere il ministro degli Esteri Lapid” nel quadro di una “crescita” costante delle relazioni fra Eau e Israele. “Speriamo - aggiunge il rabbino Elie Abadie - che la visita del ministro degli Esteri sia un precursore per ulteriori scambi religiosi, commerciali e culturali e opportunità tra le nostre due nazioni”. 

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