14/05/2021, 11.37
CINA-VATICANO
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Diocesi di Xuanhua: A Zhangjiakou, ordinazioni sacerdotali illegittime per una ‘diocesi’ che non esiste per la Santa Sede

Il vicario generale di Xuanhua cita una lettera del card. Filoni del 2019 e il Codice di diritto canonico per mostrare la giustezza della posizione della sua diocesi. Mons. Guo, vescovo ufficiale ex scomunicato non ha considerato il vescovo non ufficiale, sulla scia del Partito che vuole cancellare la Chiesa sotterranea, tradendo i principi dell’Accordo sino-vaticano.

Xuanhua (AsiaNews) – La cosiddetta “diocesi di Zhangjiakou” è “una diocesi illegale, non riconosciuta dalla Santa Sede”; le ordinazioni sacerdotali avvenute lo scorso 11 maggio sono “illegittime” e non possono essere riconosciute dalla Chiesa. È quanto afferma il vicario generale della diocesi di Xuanhua, mons. Simone Zhang Jianlin. Senza alcun astio e a colpi di Codice di diritto canonico, mons. Zhang mostra che Zhangjiakou – diocesi riconosciuta solo dal governo – per la Chiesa cattolica non esiste e quindi non può avere un “suo” clero. Mons. Guo Jincai, ex scomunicato, riconciliato con gesto autonomo da papa Francesco, ha compiuto un gesto contrario al Codice e alla comunione della Chiesa: egli non ha considerato il reale vescovo che presiede anche sui fedeli di Zhangjiakou, che è mons. Agostino Cui Tai, al presente scomparso nelle mani della polizia. Mons. Guo avrebbe dovuto ricevere il nulla osta (le “lettere dimissorie”) da mons. Cui Tai (o dal suo ausiliare) per procedere alle ordinazioni. In questo modo sono state ordinate persone già dimesse da altri seminari, che presentano disturbi mentali e morali.

La fretta con cui le ordinazioni sono state eseguite è dovuta anzitutto al sacerdote che il governo ha posto a capo della comunità di Zhangjiakou, p. Wang Zhengui. Secondo alcuni fedeli egli ha molto desiderio di essere riconosciuto vescovo e allo stesso tempo vorrebbe preparare una folta comunità sacerdotale per le prossime Olimpiadi invernali di Pechino, che si svolgeranno anche a Zhangjiakou (4-20 febbraio 2022).

Da parte di mons. Guo Jincai vi è stata più ubbidienza alle regole del governo, che a quelle della Chiesa, ignorando il rapporto con il vescovo di Xuanhua, che essendo un vescovo riconosciuto solo dalla Santa Sede, è visto dal Partito come un “criminale”.

La dichiarazione di mons. Zhang Jianlin cita perfino una lettera del card. Fernando Filoni del 2019, allora Prefetto di Propaganda Fide, che ribadisce l’esistenza per la Santa Sede dell’unica diocesi reale, cioè Xuanhua. Nel 2019, l’Accordo provvisorio fra Vaticano e Cina era già stato firmato, con la premessa di lasciare in stand-by le situazioni in cui sono coinvolti vescovi sotterranei.  Le ordinazioni illecite di questi giorni, oltre alle multe comminate a vescovi e sacerdoti, mostrano invece il tentativo di cancellare le comunità e i vescovi non ufficiali, tradendo l’Accordo.

Ecco di seguito la dichiarazione della diocesi di Xuanhua (traduzione dal cinese a cura di AsiaNews).

 

 

La “diocesi di Zhangjiakou” è una di diocesi illegale, non riconosciuta dalla Santa Sede, è un prodotto storico che divide la Chiesa, corrompendone l’unità di comunione. Come ben sappiamo, la suddivisione delle diocesi è di competenza della Santa Sede.

“Per quanto riguarda la Sua domanda circa la diocesi di Zhangjiakou posta nella lettera datata 04.03.2019, il cardinale Filoni ribadisce che la Santa Sede tuttora riconosce soltanto la diocesi di Xuanhua. Per cui, padre Wang Zhengui incaricato dal governo come capo diocesi di una diocesi inesistente, e tutti gli altri sacerdoti appartenenti alle comunità della Chiesa Ufficiale devono obbedire a Lei”.

(Citazione dalla Lettera scritta dal cardinale Filoni in data 29.11.2019 è indirizzata al vescovo Cui Tai).

La diocesi di Xuanhua ha una posizione molto chiara circa l’ordinazione. (Non intendiamo criticare e punire nessuno, ma chiarire la nostra posizione secondo le leggi, allegando i relativi articoli contenuti nel Codice del Diritto Canonico).

In quanto la suddetta “diocesi di Zhangjiakou” non possiede legittimità a livello della disciplina della Chiesa, e poiché le recenti ordinazioni diaconali e sacerdotali e i candidati non sono state discusse in precedenza con il vescovo Cui Tai, né hanno ottenuto nessuna delega dal vescovo della presente diocesi, è dunque un processo illegittimo. In base al Codice del Diritto Canonico e i principi della dottrina sociale, la presente diocesi non riconosce questa ordinazione.

 

Secondo il codice della Chiesa, si dichiara:

1. Alle tre persone che sono state appena ordinate — Sun Yibao, Song Li, Zhang Jianwei — non è permesso di esercitare il ministero nell’area giurisdizionale della diocesi di Xuanhua; i sacramenti da loro amministrati (penitenza, cresima, matrimonio) sono invalidi, e l’Eucarestia e gli altri sacramenti illegittimi.

2. Se i membri del gruppo sacerdotale della diocesi di Xuanhua si allontana, in qualsiasi modo, dalla diocesi di Xuanhua partecipando ad altre diocesi o comunità, perderà automaticamente ogni diritto di amministrazione nella diocesi di Xuanhua. Sono proibiti tutti i sacramenti amministrati in base ai canoni 1371.2, 1374, 1339.1 e 2. Questa pena perdura finché tutti questi comportamenti saranno corretti, e i sacerdoti ordinati dovranno presentare una esplicazione scritta al vescovo della diocesi, e sarà riammesso alla comunione quando il vescovo della diocesi l’accetta pubblicamente!

3. La diocesi si riserva il diritto di esplicazione rispetto alla Santa Sede.

4. Il vescovo Guo Jincai ha presieduto all’ordinazione sotto l’invito o l’incarico di chicchessia. Poiché il vescovo Guo non ne aveva discusso con il vescovo Cui Tai di Xuanhua, né ottenuto la sua delega, in tal modo egli ha gravemente violato il Codice della Chiesa. (Durante il rito di ordinazione è stato chiesto all’ordinato: “Obbedisci al Superiore della tua Chiesa?” L’interessato ha risposto: “obbedisco”, ma senza specificare a quale Superiore).

 

Simone Zhang Jianlin

Vicario generale della diocesi di Xuanhua:

13 maggio 2021

 

Codice di Diritto Canonico

Can. 1371n - Sia punito con una giusta pena:

2) chi in altro modo non obbedisce alla Sede Apostolica, all'Ordinario o al Superiore che legittimamente gli comanda o gli proibisce, e dopo l'ammonizione persiste nella sua disobbedienza.

Can. 1374 - Chi dà il nome ad una associazione, che cospira contro la Chiesa, sia punito con una giusta pena; chi poi tale associazione promuove o dirige sia punito con l'interdetto.

Can. 1339 - §1. L'Ordinario può ammonire, personalmente o tramite un altro, colui che si trovi nell'occasione prossima di delinquere, o sul quale dall'indagine fatta cada il sospetto grave d'aver commesso il delitto.

§2. Può anche riprendere, in modo appropriato alle condizioni della persona e del fatto, chi con il proprio comportamento faccia sorgere scandalo o turbi gravemente l'ordine.

Can. 1383 - Il Vescovo che contro il disposto del can. 1015, abbia ordinato un suddito di altri senza le legittime lettere dimissorie, incorre nel divieto di conferire l'ordine per un anno. Chi poi ricevette l'ordinazione è per il fatto stesso sospeso dall'ordine ricevuto.

Can. 1015 - §1. Ogni promovendo sia ordinato al presbiterato e al diaconato dal Vescovo proprio o con le sue legittime lettere dimissorie.

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