04/03/2011, 00.00
NEPAL
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Dieci euro per rendere omaggio a Shiva: proteste degli indù poveri

di Kalpit Parajuli
Oltre 500mila pellegrini indù restano fuori dal tempio e attendono anche otto ore in fila . Il costo del bigletto consente a ricchi e turisti di saltare la coda. Negli scontri oltre cento feriti e decine di arresti. Pellegrino indù: “La richiesta di soldi per entrare nel tempio è un insulto alla devozione della gente”.
Kathmandu (AsiaNews) – La festa in onore del dio Shiva, avvenuta lo scorso 1 marzo a Kathmandu, si è trasformata in un’enorme protesta contro le autorità del tempio di Pashupatinath, con oltre cento feriti e decine di arresti. Il Pashupati Area Development Development Trust (PADT), la società che gestisce il tempio, ha proposto per la festa del 1° marzo un biglietto di 10 euro per l’ingresso senza fila. Ciò ha scatenato l’ira di centinaia di migliaia di persone che non potendosi permettere il biglietto hanno atteso anche otto ore in coda senza cibo e acqua.  

Manju Sharma, anziana  di 76 anni,  afferma: “ Vecchi e  donne sono rimaste in coda, mentre molti giovani e turisti sono entrati nel tempio e adorare Shiva solo perchè hanno pagato."Io – aggiunge – ho attesto più di sei ore senza mangiare per poter rendere omaggio a Shiva. Maledico la mia povertà ".

La festa in onore di Shiva (Mahashivaratri) è una tra le più importanti ricorrenze del calendario indù. Ogni anno, il tempio di Pashupatinath attira pellegrini da tutto il Paese e dall’India, ma anche molti turisti. Nel 2010 le autorità hanno istituito la possibilità di un biglietto riservato, per gestire l’enorme afflusso di fedeli e aiutare le persone più anziane. In realtà molti pellegrini accusano il Padt di voler lucrare sulla religione, dando la priorità di ingresso nel tempio ai turisti, tra i pochi a potersi permettere l’acquisto del costoso biglietto.   

Shankar Lamichhane, pellegrino nepalese, sostiene che le autorità del tempio stanno facendo affari in nome della religione. “La fede – sottolinea - è uguale per tutti e la richiesta di soldi è un insulto  alla devozione della gente ". Della stessa opinione è Bharat Jung, funzionario Padt, che si dice contrario al sistema del ticket. “Il biglietto per entrare in un tempio – afferma - è umiliante per tutti gli indù  e non ci possono essere dei privilegi legati al denaro”.

Secondo le stime del Padt, quest’anno i fedeli erano oltre 600mila. Per mantenere la sicurezza le autorità hanno disposto oltre 4.100 tra polizia e militari, 8mila volontari; più di 2mila dipendenti del Padt sono stati impiegati nella zona per aiutare i devoti.

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