Dhaka: sciopero del tessile, scontri tra lavoratori e polizia. Un morto
Le manifestazioni sono il primo banco di prova per Sheikh Hasina, rieletta premier per la quarta volta. Il governo ha alzato gli stipendi per i neo-assunti. In Bangladesh ci sono 4.500 aziende tessili che esportano vestiario del valore di 26,2 miliardi di euro.
Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – È di un morto e 50 feriti il bilancio degli scontri avvenuti oggi tra lavoratori del tessile e agenti in tenuta anti-sommossa nel quartiere di Savar (periferia di Dhaka). Da tre giorni i dipendenti delle industrie manifatturiere del “triangolo” del tessile (Dhaka, Savar e Gazipur) sono in sciopero per la nuova struttura salariale, che favorisce i neo-assunti. Per riportare la calma, Begum Monnuzan Sufian, neo-eletta ministro del lavoro e dell’impiego, ha assicurato che correggerà “le discriminazioni salariali, qualora ve ne fossero, entro un mese”.
La vittima di chiamava Sumon e aveva 22 anni. Egli è stato colpito da un proiettile sparato dagli agenti nella zona di Ulail. Insieme a migliaia di persone, il giovane protestava contro l’aumento dello stipendio accordato ai neo-assunti del settore manifatturiero. Con una decisione entrata in vigore a fine dicembre, lo stipendio mensile sale da 5.300 a 8mila taka (da 52 a 82 euro) per i dipendenti del 7mo livello, mentre per i lavoratori con un’anzianità di 7-8 anni l’aumento è solo di 500 taka (cinque euro).
Le manifestazioni sono il primo banco di prova per la premier Sheikh Hasina, appena rieletta per il quarto mandato alla guida del Paese. In Bangladesh il settore tessile, e in particolare la produzione destinata al confezionamento di capi da esportazione, rappresenta un cardine per l’economia. Il Paese è il secondo al mondo per esportazioni di vestiario, dopo la Cina. Sul territorio esistono almeno 4.500 industrie che muovono un giro d’affari di 30 miliardi di dollari (26,2 miliardi di euro). Qui si trovano le fabbriche di grandi marchi occidentali – sia del lusso che “low-cost” – del calibro di H&M, Zara, Walmart, Tesco, Kappa, Tommy Hilfiger e Calvin Klein. Il settore impiega soprattutto donne ed è scarsamente regolato da norme. Sono frequenti gli incidenti sul lavoro. Il disastro più grave è avvenuto nel 2013 con il crollo del complesso del Rana Plaza a Savar, nel quale sono rimaste uccise oltre 1.300 persone.