Dhaka: la Chiesa ricorda i 50 anni della guerra di indipendenza
Vari rappresentanti del governo e della Chiesa locale hanno partecipato a un evento per ricordare il contributo dai fedeli cristiani alla nazione sia durante la guerra del 1971 sia al giorno d'oggi. L'arcivesovo di Dhaka Bejoy N D'Cruze: "Sogno un Paese prospero in cui tutte le fedi religiose possano vivere in armonia".
Dhaka (AsiaNews) - "Durante la guerra d'indipendenza hanno combattuto per la libertà anche molti fedeli cristiani. Chiese, ospedali e istituti scolastici cristiani hanno dato rifugio e protezione ai combattenti e ai rifugiati". Sono le parole della portavoce del Parlamento del Bangladesh Shirin Sharmin Chowdhury, ospite principale di un evento organizzato dalla Chiesa locale l’11 dicembre per celebrare il giubileo d’oro dell'indipendenza del Paese e il centenario della nascita del padre della nazione Sheikh Mujibur Rahman. La dottoressa Shirin, ex studentessa dell'Holy Cross College di Dhaka, ha espresso ammirazione per il contributo dato dai cristiani alla costruzione della nazione: "I cristiani sono un piccola comunità ma contribuiscono allo sviluppo e alla crescita del Paese”.
Lo stesso messaggio era stato lanciato dal vescovo Paul Ponen Kubi, segretario generale della Conferenza episcopale del Bangladesh, nel suo discorso di benvenuto: “Oggi ci siamo riuniti per manifestare il nostro rispetto verso quanti hanno contribuito a creare un Paese indipendente. Senza il loro sacrificio non avremmo avuto uno Stato per noi”.
Circa 417 combattenti cristiani hanno partecipato alla guerra di indipendenza del 1971. Almeno 10 sono morti, tra cui una suora e tre sacerdoti: il missionario saveriano italiano p. Mario Veronesi, il sacerdote americano della Santa Croce p. William Evans, il prete locale p. Lucas Marandi.
A dettare il programma della giornata è stato l’arcivescovo di Dhaka Bejoy N. D'Cruze. Come ospiti d’onore sono stati invitati il primo cardinale del Bangladesh Patrick D'Rozario, il ministro per gli Affari religiosi Mohammad Faridul Haq Khan e il ministro dell'Interno Asaduzzaman Khan Kamal che ha lodato le organizzazioni cristiane: “Sono felice di veder prosperare le attività cooperative dei cristiani e mi auguro che siano da esempio anche per altri”.
L'arcivescovo Bejoy N D'Cruze ha infine ringraziato gli oltre 1.000 partecipanti provenienti da ogni parte del Paese: "Il padre della nostra nazione Bangabandhu Sheikh Mujibur Rahman sognava un Paese senza fame, povertà e ingiustizia. Sognava un Paese laico. Negli ultimi 50 anni abbiamo ottenuto numerosi risultati, ma sogno un Paese prospero in cui tutte le fedi religiose possano vivere in armonia”.