Dhaka: in vista del voto, i partiti ‘riscoprono’ le minoranze religiose
Le elezioni si svolgeranno il 30 dicembre. Tra le proposte dei due maggiori partiti, il rafforzamento della democrazia, l’equilibrio dei poteri, la lotta alla corruzione. Premier Hasina: “Cristo ci ha insegnato l’amore per gli esseri umani”.
Dhaka (AsiaNews) – Mentre il Bangladesh si avvicina alle elezioni generali, che si svolgeranno il prossimo 30 dicembre, i partiti politici puntano sulla difesa delle minoranze religiose nel Paese a maggioranza islamica. Nei giorni scorsi entrambi i maggiori gruppi politici hanno rivelato il proprio manifesto elettorale, in cui si prevede la creazione di un ministero a sostegno dei diritti dei gruppi religiosi di minoranza. Nel frattempo la premier Sheikh Hasina, candidata alla rielezione, ha festeggiato il Natale con 1.500 esponenti cristiani.
Il programma dell’Awami League, di cui Hasina è leader di spicco, è lungo 84 pagine: tra le proposte, creare una commissione nazionale per le minoranze e l’approvazione di una legge speciale per la loro sicurezza; istituzionalizzare i processi democratici rafforzando la Commissione nazionale diritti umani e la Commissione anti-corruzione; garantire il diritto allo studio e al posto di lavoro per le minoranze etniche. Su quest’ultimo punto, la premier ha aggiunto che sarà suo impegno “provvedere a coloro che sono nel bisogno tra i tribali. Il governo vuole preservare la cultura tribale”.
Simili proposte arrivano anche dal Bangladesh National Party, principale partito d’opposizione, con un manifesto di nove pagine. Tra le più significative, l’equilibrio dei poteri tra presidente e primo ministro; la nomina del vice-presidente della Camera tra i banchi dell’opposizione; l’istituzione di un permesso di lavoro per gli stranieri, per eliminare il riciclaggio di denaro e includerli nel sistema di prelievo fiscale.
Da parte sua, Hasina ha dato dimostrazione d’inclusione delle minoranze il 24 dicembre, alla vigilia di Natale, quando ha offerto una festa per i fedeli cristiani nella sua residenza della capitale. In quell’occasione, ha affermato che “in Bangladesh tutti i fedeli hanno la libertà di praticare il proprio credo. Abbiamo un clima eccellente di armonia interreligiosa e tutti possono celebrare la religione dell’altro”. “Gesù Cristo – ha aggiunto – ha sempre lavorato per l’umanità. Egli ci ha insegnato l’amore per gli esseri umani e il benessere per tutti. Vogliamo che tutti possano vivere in pace in Bangladesh, e che qui non ci sia posto per il fondamentalismo, il terrorismo e le droghe. Vogliamo costruire un Paese di pace”.