Dhaka: da vescovi e Fabc ‘nuovi percorsi’ del viaggio ‘sulla sinodalità’
Vescovi, sacerdoti, suore e oltre un centinaio di fedeli hanno partecipato a un seminario intitolato “Journeying Together”. L’unità valore fondante della Chiesa. Laica definisce “esperienza nuova e arricchente” l’approfondimento delle conoscenze sulla missione della Fabc. Arcivescovo di Dhaka: famiglia luogo in cui è più evidente l’unità.
Dhaka (AsiaNews) - Un seminario “importante” durante il quale “ho imparato molte cose che non conoscevo” in merito ad alcuni aspetti della fede e del “ruolo” che ciascuno dei fedeli ricopre “nella costruzione di una società” che si possa definire davvero “cattolica”. È quanto racconta ad AsiaNews Eva Marak, fra le centinaia di persone che hanno partecipato alla giornata di incontro promossa dalla Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (Fabc) e dalla Chiesa del Bangladesh a Dhaka e intitolato “Journeying Together”. All’evento erano presenti arcivescovi, vescovi, sacerdoti, suore, religiosi e laici ed è stato occasione per motivare ad un maggiore impegno alla vita comunitaria: “Spero che tutti i partecipanti - aggiunge la donna - come me possano contribuire maggiormente alla Chiesa”.
P. Marcus Murmu, sacerdote anziano della diocesi di Dinajpur, sottolinea l’importanza dell’unità come valore fondante di una Chiesa e ringrazia la Conferenza episcopale per averlo promosso e sostenuto con forza. “Penso - spiega - che la discussione di gruppo abbia chiarito i concetti di Chiesa universale, asiatica, locale, Nuovo cammino […] Un seminario fruttuoso. Noi partecipanti abbiamo beneficiato e ricevuto indicazioni sul ‘dover essere’ e sul ’dover fare’ per essere una davvero una Chiesa sinodale”.
In Bangladesh, i laici non hanno grande conoscenza della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche e, in questo senso, l’incontro si è rivelato centrale per approfondire il tema come emerge dalle parole di Rosline Costa, una laica: “È una esperienza nuova e arricchente conoscere la visione, la missione e le associazioni Fabc”. A partire dalla ricerca di “nuovi percorsi per questo viaggio collettivo di sinodalità”, che i rappresentanti delle otto diocesi “hanno cercato di trovare insieme. Abbiamo apprezzato - aggiunge - questo processo di scoperta”.
Gli organizzatori hanno illustrato gli obiettivi del seminario: introdurre la visione, la missione, la struttura e le procedure Fabc; evidenziare gli eventi significativi del cammino della Chiesa del Bangladesh insieme alla Fabc; trovare nuove strade per la Fabc e la Chiesa del Bangladesh per camminare insieme verso la missione futura. Un leader laico di primo piano, che chiede l’anonimato, afferma che la Fabc “dà priorità ai laici” ma non sempre questa indicazione viene raccolta dai singoli vescovi. “Potremmo contribuire - afferma ad AsiaNews - molto di più all’attività della Fabc, ma non ne sappiamo molto. I vescovi potrebbero coinvolgerci”.
Durante il seminario mons. Bejoy N. D’Cruze, arcivescovo di Dhaka e presidente della Cbcb, ha spiegato che “un chiaro esempio del camminare insieme è la famiglia. E la sua unità è più evidente all’interno della vita matrimoniale”. L’unità tra Gesù e la Chiesa, avverte il prelato, è “ciò che Egli ci ha dato nella nostra vita. Cioè, l’amore di Gesù è un eccellente esempio di amore nella vita terrena“. L’arcivescovo ha poi aggiunto che vi sono carità e amore nella vita dei sacerdoti e delle donne consacrate. Ma il vero amore sta nell’unità che, pur richiedendo “sacrificio di sé”, al tempo stesso rende la vita familiare “più forte”. “Se non è forte, allora - avverte - siamo privi del vero amore. Il luogo del vero amore è la famiglia”.
La Fabc è nata a Manila nel 1970 sotto la guida dei vescovi dell’Asia e di papa Paolo VI. È una confederazione volontaria che raggruppa le Conferenze episcopali dell’Asia meridionale, sudorientale, orientale e centrale. La missione è di promuovere la solidarietà e la corresponsabilità tra i suoi membri per il benessere della Chiesa e della società in Asia, e di promuovere e proteggere tutto ciò che è per il bene comune.