29/10/2013, 00.00
BANGLADESH
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Dhaka, festival dei bambini di strada: magia, giochi e qualche medicina

di Nozrul Islam
È giunta all’ottava edizione l’iniziativa voluta da fratel Lucio Beninati (Pime), che insieme a volontari musulmani, indù e cristiani organizza una giornata dedicata solo a piccoli e ragazzi che non hanno una casa. Tra le attività e il cibo da condividere, c’è anche l’opportunità di visitarli e curare i più “malandati”. I bambini sono “indisciplinati”, ma “sentono di essere amati”.

Dhaka (AsiaNews) - Una giornata di festa, giochi, piccoli spettacoli di magia e workshop, tutta dedicata ai bambini che in Bangladesh vivono per la strada, per regalare loro un momento di gioia e poterli seguire - almeno per qualche ora - più da vicino. È con questo spirito che il festival dei bambini di strada di Dhaka è giunto quest'anno alla sua ottava edizione. L'iniziativa nasce da un'idea di fratel Lucio Beninati, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), che qualche anno fa ha creato un'associazione di soli volontari che si occupa - 6 giorni su 7 - di bambini e ragazzi di strada.

Quest'anno il festival si è svolto il 25 ottobre. A causa della pioggia hanno partecipato circa 90-95 bambini, che i volontari hanno intrattenuto con giochi e altre attività ludiche. I piccoli hanno assistito allo spettacolo di un prestigiatore e poi sono stati divisi in sei gruppi, a seconda della zona della città in cui vivono. Così distribuiti hanno partecipato a un workshop, e i lavoretti sono stati poi mostrati agli altri compagni. Nel frattempo, due medici hanno fatto il giro di tutti i bambini e ragazzi, per eseguire alcune visite e curare chi di loro stava male.

A mezzogiorno si pranza tutti insieme. Ogni cosa e momento di questa giornata è "volontario": dalle persone che vi partecipano intrattenendo i bambini, ai medici, al cibo offerto. Alcuni hanno donato farina, altri il riso, o le uova: da ciò che si raccoglie si mette insieme il pasto. Al termine della giornata, bambini e ragazzi tornano nelle loro strade con qualche regalo, ma soprattutto portando con sé la gioia dei momenti vissuti insieme a tutti gli altri. I volontari - che provengono da ogni fascia sociale e sono musulmani, cristiani e indù - raccontano che i piccoli "sono un po' indisciplinati", ma "sentono di essere amati e quindi si lasciano guidare in questa giornata di festa". 

 

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