Dhaka, due milioni di musulmani al Bishwa Ijtema pregano per la pace
Come ogni anno, il raduno si svolge sulle rive del fiume Turag. Dall’estero sono arrivati circa 5mila fedeli. Alcuni devoti invocano la benedizione di Allah, altri pregano per il perdono delle offese commesse in questa vita.
Gazipur (AsiaNews) – Almeno due milioni di fedeli musulmani, di cui 5mila da 50 Paesi di tutto il mondo, hanno partecipato alla preghiera finale del Bishwa Ijtema, il pellegrinaggio islamico più grande al mondo dopo l’Hajj. Il raduno si tiene ogni anno in Bangladesh a Tongi (vicino Dhaka), sulle rive del fiume Turag. Il 15 febbraio i fedeli si sono inginocchiati e hanno pregato per la pace nel mondo.
Il Bishwa Ijtema [“Incontro mondiale”, ndr] è un raduno annuale organizzato dal Tablighi Jamaat [“Società per la diffusione della fede”, ndr]. Si tratta di un movimento religioso transnazionale e apolitico, il cui obiettivo è una riforma spirituale dell’islam sunnita in tema di riti, vestiario e comportamento individuale.
Gli incontri si tengono di solito in due fasi. Quest’anno però le due date (dall’11 al 13 gennaio e dal 18 al 20 dello stesso mese) sono state posticipate e accorpate in un unico evento per consentire lo svolgimento delle elezioni generali, che si sono tenute a fine dicembre 2018. Inoltre le rive del fiume Turag sono sottoposte a stretta sorveglianza, sia da parte degli agenti che tramite telecamere a circuito chiuso.
I musulmani hanno invocato la benedizione di Allah. Tra di loro, Imran Hossain da Jamalnagor, che afferma ad AsiaNews: “Studio in una madrassa [scuola coranica, ndr] e tra un anno inizierò a lavorare e predicherò [anche durante il lavoro] i valori dell’islam”.
Altri fedeli invece sono giunti al raduno per pregare. È il caso di Nur-ul-Huda, 35 anni, che dice: “Mia moglie è malate da diversi mesi. Ho preso parte all’Ijtema per chiedere la sua guarigione”. Il 72enne Safique Hossian è qui con il nipote. “Non vivrò a lungo – riferisce – attendo una risposta da Allah. Sono venuto per chiedere il perdono di ciò che ho compiuto nella mia vita. Spero che Allah ascolti il mio appello”. Infine Nahin Islam, di 15 anni, dichiara: “I veri valori islamici non insegnano il fondamentalismo. Allah ci ordina di non uccidere persone innocenti”.