Deputato propone discriminazioni per gli ahmadi. Attivisti esigono le scuse
Safdar è un capitano in pensione e genero dell’ex premier Nawaz Sharif. Si è scagliato contro i fedeli ahmadi, già oggetto di persecuzione in Pakistan. Musulmano: “Verrà lanciata una petizione online”.
Lahore (AsiaNews) – Attivisti cristiani e musulmani vogliono organizzare manifestazioni di protesta contro un membro dell’Assemblea nazionale del Pakistan che ha chiesto restrizioni per l’accesso degli ahmadi [alle cariche pubbliche come] le forze armate, la commissione per l’energia atomica, il sistema giudiziario e burocratico. In un discorso pronunciato davanti ai deputati il 10 ottobre, Safdar, capitano dell’esercito in pensione e genero dell’ex premier Nawaz Sharif, ha accusato: “In questa falsa religione non esiste il concetto di jihad [guerra santa, ndr] per la causa di Allah. Non vogliamo vedere i nemici del profeta nei posti chiave [dell’amministrazione statale]”.
“La loro politica – ha aggiunto – è far sposare le figlie a personaggi di rilievo e poi realizzare la loro missione attraverso quelle figlie. Gli impiegati amministrativi, dei partiti politici e del giudiziario devono firmare un certificato che dichiari la loro fede nel profeta Maometto come sommo profeta”.
Da quando nel 1974 la repubblica islamica li ha dichiarati non islamici (eretici), gli ahmadi sono oggetto di violenze e persecuzioni. Nel 1984 il generale Zia ul Haq ha introdotto alcune leggi che criminalizza gli ahmadi che si identificano o si “presentano” come musulmani. In base a queste leggi, in migliaia sono stati fermati in tutto il Paese e incarcerati per “crimini” come l’aver pronunciato il saluto islamico “Assalamo Aliku”, aver incitato alla preghiera islamica, alla lettura del Corano e all’identificazione come musulmani.
Tra il 1984 e il 2015, almeno 256 persone sono state uccise; a 65 defunti è stata negata la sepoltura nei cimiteri islamici; 27 luoghi di culto sono stati demoliti. La comunità non parla con i media, boicotta le elezioni e comunica le proprie lamentele solo attraverso Saleemuddin, portavoce del Jamaat-i-Ahmadiyya. Egli afferma ad AsiaNews: “Safdar non è credibile. Gli ahmadi hanno aiutato a creare, rafforzare e sviluppare il Paese. Ma il nostro contributo è stato cancellato dai libri di storia. Il presidente dell’Assemblea avrebbe dovuto bloccarlo. Il suo discorso ha avuto ampia copertura sulla televisione nazionale. Ciò aumenterà l’odio e la rabbia. Noi siamo già con le spalle al muro, le persone sono contro la nostra vita”.
Safdar ha anche chiesto di rinominare il Dipartimento di fisica della Quaid e Azam University di Islamabad. Oggi è intitolato al dott. Abdul Salam, professore ahmadi e vincitore del Premio Nobel per il suo contributo allo sviluppo della teoria dell’interazione elettrodebole delle particelle fisiche. Anche il primo ministro pakistano degli Esteri, Sir Zafarullah Khan, era di fede ahmadi.
Peter Jacob, cattolico e direttore esecutivo del Center for Social Justice, etichetta il controverso discorso come opportunismo politico: “In questo momento il tribunale sta già ascoltando le accuse di corruzione contro la famiglia di Sharif, e ora essi cercano di attirare i voti di persone con una certa mentalità. Tutta la società civile a un’unica voce chiede che l’ex premier stia ben attento. Questo è un incitamento alla violenza e deve essere considerato come tale”.
L’Institute for Peace and secular studies sta organizzando una manifestazione a Lahore. Saeeda Deep, musulmano e direttore dell’istituto, afferma: “Vogliamo che il deputato chieda scusa in pubblico. Verrà lanciata una petizione online e sottoposta a Nawaz Sharif. La nostra società è già polarizzata e ogni giorno avvengono uccisioni settarie. Simili dichiarazioni rafforzano i gruppi estremisti. Le persone non possono rimanere in silenzio sui social media”.
16/10/2017 11:51
21/10/2017 10:33