Delhi alle urne, tra i nazionalisti indù e il partito anticorruzione
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Domani oltre 13 milioni di persone a Delhi andranno alle urne per eleggere la nuova Assemblea legislativa. A sfidarsi saranno in particolare il Bharatiya Janata Party (Bjp), partito nazionalista indù già alla guida del governo centrale dell'India, e l'Aam Aadmi Party (Aap), il partito anticorruzione. Il Congress, che per 15 anni è stato al potere, non sembra avere i numeri necessari per piazzarsi oltre il terzo posto.
Delhi è un territorio federato dell'India; New Delhi, uno dei suoi distretti cittadini, è la capitale nazionale. Per questo motivo il voto di domani è di particolare importanza per il Primo ministro Narendra Modi. Dalla sua vittoria nel maggio 2014, il premier ha dominato la scena politica portando il suo Bjp a vincere in tutte le elezioni statali che ci sono state.
Tuttavia, Delhi è considerata il vero banco di prova del partito nazionalista, che nel voto del dicembre 2013 non era riuscito a vincere e a formare l'Assemblea legislativa. Una nuova sconfitta non solo interromperebbe la lunga serie di successi, ma potrebbe rivitalizzare l'opposizione.
La partita dipenderà molto dai due candidati principali. Il Bjp ha scelto Kiran Bedi (nella foto, a destra), 65 anni, prima donna a entrare nelle forze di polizia nel 1972 e a fare carriera nell'Indian Police Service, arrivando a guidare la grande prigione di Tihar.
Dopo la pensione (2007), è stata una dei leader chiave del movimento anticorruzione fondato nel 2011 da Anna Hazare. Tuttavia lascia nel 2012, in polemica con la decisione di un altro membro del movimento, Arwind Kejriwal, di fondare il partito dell'Aap. Da questo momento, Bedi inizierà a "mettere da parte" le critiche spesso mosse contro il Bjp - e per le quali molti quadri del partito nazionalista non la volevano come candidata a Delhi - e inizia a tessere le lodi di Narendra Modi.
Proprio Arwind Kejriwal, fondatore del partito anticorruzione, è l'altro candidato alla sedia di chief minister di Delhi. "L'uomo comune", 46 anni, ha già corso per guidare Delhi alle elezioni del dicembre 2013, e in quell'occasione ha vinto, formando un esecutivo di minoranza grazie al sostegno del Congress. Tuttavia, è rimasto in carica solo 49 giorni, dimettendosi in protesta contro i grandi partiti.
Da allora, Kejriwal si è più volte scusato di aver lasciato la città senza un governo eletto per quasi un anno, e oggi promette di formare un esecutivo stabile per garantire bollette a basso costo e tener fede alle sue promesse, come quella del wifi gratuito. Diversi analisti giudicano possibile una sua vittoria, questa volta addirittura con la maggioranza piena.
Per contrastare la grande popolarità di Kejriwal, Narendra Modi si è messo in gioco in prima persone, dipingendo il rivale come un "traditore" dei cittadini che ha abbandonato la partita prima ancora di iniziare a giocare.
16/09/2022 11:26