Delhi, pazienti Covid-19 trattati peggio di animali, cadaveri nella spazzatura
É l'accusa lanciata in queste ore dalla Corte suprema, che attacca la gestione politica e sanitaria della pandemia. Per i giudici la situazione nella capitale è “orribile”, corpi delle vittime gettati nella spazzatura. Sacerdote indiano: il pubblico non riesce a gestire l’emergenza, fondamentale il ruolo della Chiesa e delle ong.
New Delhi (AsiaNews) – Delhi, la capitale dell’India, e Mumbai, il suo cuore economico e commerciale, sono oggi anche il cuore dell’emergenza Covid-19 del Paese. Nella fase peggiore che l’India sta attraversando da che il governo ha disposto il parziale allentamento delle misure di lockdown prese per arginare la pandemia, si registra l’intervento della Corte suprema nel panorama politico e istituzionale. Il 12 giugno scorso, infatti, i giudici hanno attaccato in modo pesante il governo di Delhi per la gestione dei cadaveri dei pazienti deceduti a causa del nuovo coronavirus, sottolineando che “i pazienti Covid-19 sono stati trattati peggio degli animali”.
La Corte suprema ha definito la situazione a Delhi “orribile” e vi sono casi di corpi delle vittime rinvenuti fra i sacchi della spazzatura. A conferma delle accuse dei giudici, vi è un caso accertato di un cadavere rinvenuto fra l’immondizia. La persona deceduta, identificata come Mohammed Anwar, era un abitante del villaggio di Sahzora, sotto il controllo della stazione di polizia di Sadullahnagar a Balrampur, nello Stato dell’Uttar Pradesh.
L’uomo si era recato presso un ufficio governativo della zona, dove ha perso conoscenza e poco tempo più tardi è deceduto, nei pressi della porta. Sospettando che potesse essere un caso di Covid-19, il personale della polizia presente sul luogo, insieme ai dipendenti della municipalità locale, si sono rifiutati di toccare il corpo; infine, gli agenti lo hanno preso e gettato via in un camion della spazzatura.
La vicenda ha avuto ampia eco nell’opinione pubblica e sollevato feroci critiche nei quattro angoli della nazione, per la mancanza di rispetto con la quale sono trattate le persone morte per Covid 19. Interpellato da AsiaNews p. Jose Vallikatt MST, missionario nel nord dell’India, riferisce che il settore pubblico non è in grado di far fronte alle problematiche sollevate dalla pandemia di coronavirus e le organizzazioni religiose e le Ong devono subentrare e collaborare con gli enti governativi per rispondere alle necessità. Il sacerdote è convinto che la vera missione della Chiesa corrisponde alle esigenze che emergono sempre più in questo tempo di difficoltà.
Subito dopo l’ingiunzione emessa dalla Corte suprema, si sono succeduti una serie di incontri fra funzionari di alto livello, fra i quali il ministro degli Affari interni Amit Shah, il collega della Sanità Harshad Vardha e il Chief Minister Aravind Kejriwal. Fra i primi provvedimenti allo studio la revisione del sistema di intervento sui pazienti Covid e le modalità per aumentare i test.
L’India è il quarto Paese al mondo per numero di casi: i contagi accertati sono oltre 330mila, le vittime poco più di 9500.