Delhi, lo scandalo dei test di ammissione a medicina
Altri quattro studenti sono stati arrestati ieri, ma la Corte suprema ha fatto sapere che l'esame verrà ripetuto solo se verrà dimostrato che la diffusione dei quesiti prima dell'esame si è verificata su larga scala. L'agenzia che si occupa di preparare le prove dovrà condividere online una serie di informazioni finora non rese pubbliche. Medicina, come ingegneria, è una facoltà richiestissima tra i giovani indiani: quest'anno si erano presentati 2,4 milioni di candidati per 110mila posti.
New Delhi (AsiaNews) - Nelle ultime settimane sono state arrestate diverse persone legate agli imbrogli che si sono verificati durante lo svolgimento del National Eligibility Cum Entrance Test o NEET, il test nazionale per l’ammissione alla facoltà di medicina in India. Una situazione che, seppur diversa, richiama, per le ragioni profonde che le hanno generate, le proteste degli universitari in Bangladesh, che da giorni chiedono la cancellazione del sistema delle quote riservate nei lavori pubblici.
Ieri il Central Bureau of Investigation ha arrestato quattro studenti universitari dell’All India Institute of Medical Science di Patna, nel Bihar, accusati di aver aiutato Pankaj Singh, uno dei candidati che presumibilmente hanno barato. Singh avrebbe rubato il foglio dell’esame con le domande da una baule della National Testing Agency (NTA), che si occupa di preparare e somministrare gli esami, a Hazaribagh, nel Jharkhand. Altre 30 persone legate ai due centri di Patna e Hazaribagh sono state prese in custodia, mentre la Corte suprema ha fatto sapere che un nuovo test potrà essere effettuato solo se viene dimostrato che ci sono state violazioni su larga scala.
L’esame di era svolto il 5 maggio e i risultati sono stati resi noti il 4 giugno. Ma subito è emerso che qualcosa fosse andato storto: 67 studenti avevano ottenuto il punteggio massimo, una situazione senza precedenti. Dal 2016, anno in cui il NEET è diventato l’esame ufficiale per accedere a medicina, al massimo uno, due o tre studenti erano riusciti a fare un esame perfetto totalizzando 720 punti. Anche i punteggi compresi tra 650 e 680, che di solito garantiscono l’accesso alla facoltà, sono aumentati tantissimo rispetto al passato. Mentre (non a caso) non è aumentata la fetta di punteggi tra 610 e 640.
Le facoltà come medicina e ingegneria sono gettonatissime tra gli studenti indiani perché, in un Paese con un tasso di disoccupazione giovanile oggi oltre il 9% (e in aumento), sono professioni che garantiscono uno stipendio sicuro e stabile.
Solo quest’anno, per il test di medicina si sono presentati 2,4 milioni di candidati in 4.750 centri in 571 città (non solo in India ma anche all’estero) per 110mila posti a disposizione, di cui tra i 55mila e i 60mila assegnati a università pubbliche e metà riservati a studenti provenienti da situazioni di svantaggio economico e sociale. La retta è decisamente più economica nelle università statali, dove per cinque anni gli studenti spendono tra le 500mila e 1 milione di rupie (circa 6mila-12mila dollari), una cifra che nei college privati arriva a essere dieci volte tanto.
Le petizioni inviate nell’ultimo mese alla Corte suprema si dividono tra chi chiede di rifare il test, chi non vuole che i risultati vengano annullati e chi chiede di abolire l’esame una volta per tutte. “Il fatto che ci sia stata una fuga di documenti a Patna e Hazaribagh è riconosciuto. I fogli con i quesiti sono stati distribuiti lì. Vogliamo verificare se il fenomeno è stato circoscritto a quei centri o se è diffuso”, ha dichiarato il tribunale ordinando alla National Testing Agency di pubblicare entro domani sul proprio sito web i risultati di tutti i candidati, senza rivelare l’identità degli studenti, ma aggiungendo la città e il centro in cui hanno sostenuto l’esame. Finora il governo ha escluso la possibilità di ripetere il test, sostenendo la versione secondo cui le irregolarità sono state localizzate.
Diversi commentatori hanno poi sottolineato i problemi legati alla NTA, un ente creato nel 2017 che non è nemmeno chiaro se sia pubblico o privato e che, in ogni caso, non riesce a soddisfare standard di trasparenza minimi. La NTA, per esempio, a differenza di altri enti autonomi che dipendono dal governo centrale, non ha pubblicato sul proprio sito un documento ufficiale che spieghi gli obiettivi e la struttura organizzativa dell'associazione. Anche le informazioni sul personale e i metodi di creazione dei questionari non sono disponibili, mentre quelle sul budget e la gestione delle risorse finanziarie sono scarse.
Eppure, nonostante queste mancanze, ha assunto sempre più incarichi, alcuni, come quello dei testi per l’ammissione a medicina, enormi in un Paese di quasi un miliardo e mezzo di abitanti. "Una funzione così mastodontica si sta svolgendo senza un adeguato controllo governativo", ha commentato Sasikanth Senthil, deputato del Tamil Nadu ed ex funzionario dell'Indian Administrative Service. "Non c'è dubbio che l'agenzia debba essere ritenuta responsabile allo stesso modo di altri enti governativi, soprattutto perché si occupa di una questione cruciale che tocca centinaia di migliaia di studenti".
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16/05/2016 10:58