Delhi, i vescovi chiedono al premier Modi di invitare papa Francesco in India
I vertici della Chiesa cattolica indiana hanno chiesto al primo ministro di guidare una delegazione di governo a Roma, in occasione della canonizzazione di Madre Teresa. I vescovi hanno lodato l’impegno del governo per la liberazione di p. Tom Uzhunnalil, rapito in Yemen. Modi ha promesso di sostenere la costruzione dell’ospedale di Ranchi per poveri e tribali, un’iniziativa dei cattolici locali.
New Delhi (AsiaNews) – I vertici della Chiesa cattolica indiana hanno incontrato il premier Narendra Modi e gli hanno chiesto di invitare papa Francesco in India. L’incontro è avvenuto ieri sera nell’ufficio parlamentare del primo ministro. La delegazione era guidata dal card. Baselios Cleemis, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale, e mons. Joseph Chinnayyan, vice segretario generale. I vescovi hanno ringraziato il premier per l’impegno del suo governo in favore della liberazione di p. Tom Uzhunnalil [il salesiano rapito in Yemen lo scorso 4 marzo e ancora nelle mani di chi lo ha preso in ostaggio, ndr] e lo hanno invitato a recarsi a Roma il prossimo 4 settembre per la canonizzazione di Madre Teresa.
Il premier Modi ha assicurato che valuterà l’invito dei vescovi a guidare una delegazione di governo a Roma e ha anche detto che discuterà con i suoi collaboratori “le modalità migliori per un viaggio in India del papa”.
Mons. Mascarenhas, che è anche arcivescovo di Ranchi (nello Stato del Jharkhand), riferisce ad AsiaNews: “È stato un incontro cordiale. Il primo ministro ha ricordato l’impegno della Chiesa cattolica di Baroda [nel Gujarat, dove ha ricoperto la carica di chief minister dal 2001 al 2014, ndr] nel campo dell’educazione e ha assicurato il suo sostegno nella costruzione dell’ospedale a Ranchi”.
Il segretario generale della Cbci è lo sponsor principale della struttura ospedaliera dell’arcidiocesi di Ranchi, che offrirà cure mediche a poveri e tribali. Ad AsiaNews l’arcivescovo ha parlato a lungo di questo “monumento di misericordia” in fase di costruzione, che necessita di reperire ancora molti fondi.
La delegazione di vescovi ha lodato il governo indiano per aver migliorato le condizioni di vita di milioni di agricoltori nelle zone rurali. Infine i vescovi hanno offerto il loro sostegno e “piena cooperazione e partecipazione a tutte le iniziative dell’attuale governo per costruire un’India migliore”.
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