Delhi: Via Crucis negata ai cattolici della capitale indiana
La polizia ha negato per motivi di "ordine pubblico" il permesso all'iniziativa della domenica delle Palme che si teneva da anni radunando migliaia di fedeli. La protesta dell'associazione cattolica nella metropoli dove i nazionalisti del Bjp sono da poco tornati al governo: "Ad altre comunità e gruppi politici vengono concesse processioni e raduni: le autorità garantiscano il rispetto della libertà religiosa e l'uguaglianza”.
Delhi (AsiaNews) - La polizia di Delhi ha negato il permesso di tenere una Via Crucis la domenica delle Palme dalla chiesa di Saint Mary alla Cattedrale del Sacro Cuore. Il governo locale della capitale indiana - che da qualche mese è tornato nelle mani dei nazionalisti indù del Bjp – ha citato come motivazione “ragioni di sicurezza”, costringendo a tenere il rito all’interno della chiesa. Obbedendo alla decisione il parroco della cattedrale, p. Francis Swaminathan, ha ricordato che negli ultimi 15 anni a Delhi si era tenuta regolarmente una Via Crucis alla quale partecipavano circa 2.000 fedeli, ma ha anche aggiunto che il permesso era stato negato in modo simile anni fa.
In una dichiarazione rilasciata ieri, l'Associazione cattolica dell'arcidiocesi di Delhi (CAAD) ha espresso “profondo shock e angoscia” per il rifiuto della polizia di autorizzare la processione per motivi di “ordine pubblico e traffico”. Questa motivazione “è difficile da accettare, soprattutto quando ad altre comunità e gruppi politici vengono abitualmente concessi permessi per processioni e raduni, anche durante le ore di punta nei giorni lavorativi. I cristiani ora si chiedono se il loro diritto costituzionale alla libertà religiosa sia ugualmente rispettato”.
“Per oltre un decennio – continua la nota della CAAD - la Via Crucis annuale è stata condotta con la massima disciplina, pace e piena collaborazione con le autorità. Non c'è mai stata una segnalazione di interruzione del traffico o di problemi di ordine pubblico legati al nostro evento. La negazione del permesso di quest'anno ci sembra parziale e ingiusta, e getta un'ombra sui principi di parità di trattamento e di libertà religiosa”.
“I cristiani di Delhi - e di tutta l'India - sono sempre stati una comunità pacifica e rispettosa della legge - conclude l’associazione cattolica -. Ci appelliamo alle autorità affinché agiscano con giudizio e garantiscano la giustizia e l'uguaglianza. Chiediamo che tali azioni non creino un senso di esclusione o di dubbio nelle menti delle minoranze che contribuiscono positivamente e pacificamente al tessuto della nazione”.