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COREA DEL SUD - UCRAINA
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Delegazione ucraina a Seoul: no all'invio diretto di armi a Kiev (per ora)

Il ministro della Difesa ucraino ha incontrato il presidente Yoon Suk-yeol per condividere informazioni sulla cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord. Resta l'incognita sulla guerra con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Finora Seoul ha inviato solo equipaggiamento militare non letale a Kiev, ma resta tra i maggiori esportatori di armi al mondo. 

Seoul (AsiaNews) - Nonostante la presenza di truppe nordcoreane tra i ranghi dell’esercito russo, i sudcoreani restano contrari al trasferimento di armi all’Ucraina. Lo affermano i risultati di un sondaggio diffusi ieri in concomitanza con l’arrivo a Seoul di una delegazione ucraina guidata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov, che ha incontrato il presidente Yoon Suk-yeol e i funzionari sudcoreani a capo delle agenzie di difesa e di intelligence.

“No ai piani del governo sudcoreano di fornire armi all’Ucraina”, recitava ieri anche uno striscione esposto da un piccolo gruppo di manifestanti radunatosi di fronte all’ufficio del presidente a Seoul. In un’intervista rilasciata il mese scorso all’emittente locale KBS, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato che avrebbe presentato una richiesta formale per ottenere mezzi di artiglieria e un sistema di difesa aerea. Ma secondo i commentatori, la (ri)elezione di Donal Trump negli Stati Uniti ha gettato incertezza sui colloqui. 

Per il momento non sono emerse dichiarazioni ufficiali riguardo un eventuale trasferimento di armi, nonostante i media locali, nei giorni scorsi, avessero dichiarato che era proprio questo lo scopo della visita della delegazione ucraina. L’ufficio presidenziale della Corea del Sud ha dichiarato che le due parti hanno condiviso informazioni sulla crescente cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord per valutare eventuali risposte congiunte alle minacce alla sicurezza. 

Nonostante la prassi consolidata di non fornire armi a Paesi in conflitto, a inizio mese il presidente Yoon aveva affermato che, a seconda del grado di cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca, la Corea del Sud potrebbe prendere in considerazione di fornire supporto militare diretto all'Ucraina. 

Nei giorni scorsi, il viceministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, parlando all’agenzia statale TASS, aveva affermato: “Seoul deve rendersi conto che l'eventuale uso di armi sudcoreane per uccidere cittadini russi distruggerà completamente le relazioni tra i nostri Paesi”. Aggiungendo: “Risponderemo in tutti i modi che riterremo necessari”.

Secondo un sondaggio condotto da Gallup Korea a ottobre, l'82% dei sudcoreani, pur dichiarando di temere i crescenti legami militari tra Russia e Corea del Nord, si oppone all’invio di armi. Il Partito democratico sudcoreano, principale formazione all’opposizione, ha criticato il governo per le affermazioni delle ultime settimane sull’invio di armi in Ucraina, esortando il presidente Yoon a cercare l’approvazione del Parlamento (da aprile dominato dal Partito democratico).

La Corea del Sud possiede una delle più grandi scorte di proiettili d'artiglieria al mondo e resta tra i maggiori esportatori di equipaggiamento militare: negli ultimi due anni, oltre a inviare armi negli Stati Uniti, ha stipulato una serie di importanti accordi di difesa con i vicini dell’Ucraina (in particolare con la Polonia). In base a dati risalenti a giugno di quest’anno, solo il 10% degli ordini sono stati finora evasi. 

Dalla notizia del dispiegamento di soldati nordcoreani in Russia, Seoul ha inviato a Kiev veicoli per lo sminamento, giubbotti antiproiettile ed equipaggiamento non letale. 

Ieri un funzionario statunitense ha confermato a Radio Free Asia che tra i circa 10mila soldati nordcoreani dispiegati a Kursk (la regione della Russia contro cui l’esercito ucraino ha lanciato un’offensiva ad agosto), ci sono state alcune vittime in seguito a un attacco ucraino (condotto con missili di provenienza britannica), ma non è ancora chiaro l’ordine di grandezza: alcuni media ucraini hanno parlato di 500 soldati nordcoreani uccisi, ma la cifra non è stata confermata da nessun governo. 

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