Decine di morti e centinaia di feriti nelle Molucche
I nuovi scontri fra cristiani e musulmani, i più violenti dalla pace del febbraio 2002
Jakarta (AsiaNews) Continuano gli scontri tra cristiani e musulmani scoppiati domenica 25 aprile nella città di Amboina, capitale dell'arcipelago delle Molucche (Indonesia orientale). Il numero dei morti è salito a 18 e più di 100 sono i feriti gravi.
Oggi, le violenze sono avvenute nel sobborgo di Talake, dove una folla ha dato fuoco a un'università cristiana. Circa 200 poliziotti sono stati inviati nella provincia come rinforzi. Ieri, gli scontri sono seguiti a una manifestazione proibita organizzata dai separatisti cristiani del Fronte di Sovranità delle Molucche, che celebravano il 54º anniversario del fallito tentativo di proclamazione dell'indipendenza. La polizia ha arrestato il segretario generale del movimento, Mozes Tuanakotta, e ha interrogato una ventina di persone. Per fermare le violenze, sono state dispiegate centinaia di truppe militari e paramilitari.
Secondo il Centro di crisi della diocesi di Amboina, sono stati distrutti l'edificio delle agenzie dell'ONU; 4 automobili dell'Unicef, dell'UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) e della ong Save the Children; l'hotel Amans nel quartiere cristiano di Mardika; parte della chiesa di Silo, alcune zone di Poka. Durante la notte, una serie di attacchi contro il quartiere cristiano di Batugantung ha spinto tutti i cristiani, disarmati, a lasciare la zona, priva di polizia.
Questi ultimi scontri sono stati i più violenti dalla pace del febbraio 2002, firmata dopo 3 anni di un conflitto che ha causato 5 mila morti e mezzo milione di profughi.
(MR)