31/05/2024, 10.40
FILIPPINE
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Davao piange p. Picardal, il 'teologo ciclista' voce coraggiosa per la pace

di Santosh Digal

È morto per un attacco cardiaco a 69 anni. Fin dagli anni in cui Duterte era sindaco del capoluogo di Mindanao si era battuto contro i suoi squadroni della morte impegnati nella "lotta alla droga". Missionario Redentorista ha dato un grande contributo alle Comunità ecclesiali di base. 

Manila (AsiaNews) – La Chiesa e la società delle Filippine piangono in queste ore la morte di p. Amado Picardal, sacredote dei Redentoristi, voce importante dei movimenti per la pace e la giustizia a Mindanao, che negli ultimi anni aveva criticato con forza l'ex presidente Rodrigo Duterte per le sue esecuzioni extragiudiziali nella guerra alla droga. P. Picardal, si è spento il 29 maggio a 69 anni per un attacco cardiaco. “P. Picardal è stato un missionario brillante e coraggioso - lo ricorda il superiore provinciale dei Redentoristi p. Edilberto Cepe -. È stato un appassionato sostenitore della pace e della giustizia sociale e un teologo che ha toccato e trasformato la vita di molti. Che la luce e la gioia che ha lasciato a questo mondo possano continuare a irradiarsi attraverso di noi, rendendoci fari di verità e di trasformazione sociale”.

P. Picardal era nato a Iligan City nel 1954. Già all’inizio degli anni Settanta, da studente di filosofia all'Università di San Carlos a Cebu era impegnato nell'attivismo studentesco che – sotto la legge marziale di Ferdinando Marcos - lo portò per sette mesi in carcere dove subì anche torture. Dopo aver completato gli studi universitari, trascorse sei mesi tra i poveri di una baraccopoli di Cebu, dove ricevette una formazione come organizzatore di comunità. Entrato tra i Redentoristi fu ordinato sacerdote nel 1981. Nel suo ministero ha aiutato a formare e rafforzare le Comunità ecclesiali di base in varie parrocchie e diocesi di Mindanao, la regione del sud delle Filippine attraversata da profondi conflitti che hanno causato migliaia di vittime. Nella missione di San Fernando a Bukidnon, alla fine degli anni Ottanta, ha aiutato a organizzare e mobilitare le comunità contro le compagnie di disboscamento, ottenendo dal governo uno stop a queste attività di sfruttamento.

Dopo aver approfondito gli studi teologici a Berkeley e alla Pontificia Università Gregoriana, dal maggio 1995 al marzo 2011 è stato professore e preside degli studi accademici presso il Teologato di Sant'Alfonso, la scuola teologica dei Redentoristi a Davao. Insieme all'insegnamento ha sempre continuato anche l’attività pastorale. Volto di Pax Christi nelle Filippine, è stato fortemente coinvolto nel dialogo tra cristiani e musulmani e nella difesa della pace e stato membro del consiglio dei leader della Coalition Against Summary Execution, dove ha monitorato e parlato contro gli squadroni della morte di Davao, che molti ritenevano ispirati e sostenuti dall’allora sindaco Rodrigo Duterte.

Molti lo conoscevano come il prete ciclista delle Filippine: nel 2000, infatti, attraversò il Paese da Davao a Ilocos Norte in bicicletta per la pace, percorrendo 2.083 chilometri. Fu solo la prima di tante iniziative di questo tenore: ogni anno organizzava una pedalata comunitaria a Davao durante la Settimana della pace di Mindanao. Nell'estate del 2006, ha pedalato per la vita e la pace intorno a Mindanao per tre settimane, accompagnato per parte del percorso da alcuni sacerdoti e da un vescovo. E ancora nel 2008 compì un giro ancora più ampio delle Filippine in bicicletta, pedalando per oltre 5mila chilometri in 56 giorni. Scriveva poesie, ma amava molto anche la musica: ha composto alcune canzoni per la liturgia e per i seminari di evangelizzazione. Aveva scalato il monte Apo sette volte. Di tanto in tanto facevo anche immersioni subacquee.

Voleva proporre una teologia dal basso, inculturata e contestuale, non solo discorsiva ma anche narrativa e poetica. Dal giugno 2011 al dicembre 2017 aveva lavorato a tempo pieno come segretario esecutivo del Comitato episcopale sulle comunità ecclesiali di base (BEC) della Conferenza episcopale cattolica delle Filippine (CBCP). Sarà ricordato per il suo contributo alla società come costruttore di pace, attivista sociale e missionario.

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