Darmaatmadja, voce moderata nel dialogo con l'Islam
Città del Vaticano (AsiaNews) Il cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja, S.J., arcivescovo di Jakarta, è nato il 20 dicembre 1934 a Muntilan, Magelang - Java Centrale.
Il 7 settembre 1957 entra nella Compagnia di Gesù nel St. Stanislaus Novitiate, Giri Sonta - Klepu, Semarang, Giava Centrale. Il 18 dicembre 1969 è ordinato sacerdote.
Intensa è stata la sua attività di apostolato. Dal 1981 al 1983 è provinciale della Compagnia di Gesù della provincia indonesiana. Il 19 febbraio 1983 è nominato arcivescovo di Semarang. Il 17 novembre 1988 diviene presidente della Conferenza episcopale nazionale di Indonesia (KWI), incarico che mantiene fino al 1997 per poi riassumerlo nel gennaio 2001.
É creato cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 26 novembre 1994, del Titolo del S. Cuore di Maria. L'11 gennaio 1996 diventa arcivescovo metropolita di Jakarta.
Come voce più alta della Chiesa cattolica nel paese musulmano più popoloso del mondo, il cardinale è un punto di riferimento per il dialogo tra islam e cristianesimo. Ha rifiutato l'identificazione dell'islam con il terrorismo, invitando i cristiani a perdonare gli estremisti islamici responsabili delle bombe contro chiese cattoliche nel Natale del 2000.
Si è dichiarato contrario prima alla guerra in Afghanistan, nel 2001, e poi a quella in Iraq, nel 2003. Per questi motivi gode di grande rispetto e credibilità tra la comunità musulmana. Ampiamente riconosciuto, anche da leader di altre religioni, il suo impegno a favore del dialogo interreligioso e la difesa dei diritti umani, soprattutto dei poveri e delle minoranze (come quella cinese, in gran parte cattolica in Indonesia).
In occasione della campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Indonesia (5 luglio 2004) si è battuto per spingere la comunità cattolica ad una scelta oculata del futuro capo di Stato. La KWI ha diffuso un documento in cui si elencavano le caratteristiche principali necessarie al nuovo leader politico nazionale: onestà, integrità, coraggio nelle scelte, promozione dell'uguaglianza fra i cittadini senza discriminazioni verso minoranze religiose o etniche. A poche settimane dal voto ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un leader che liberi il popolo dalla cultura della violenza sponsorizzata dallo stato, che aizza i diversi gruppi l'uno contro l'altro, stigmatizzando, emarginando e vittimizzando membri di gruppi particolari". Ha reputazione di uomo umile e di grande spiritualità.
È membro: della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; dei Pontifici Consigli: per il Dialogo Inter-religioso; della Cultura.
Su una popolazione di 238.452.952 abitanti l'88% è musulmano, mentre i cattolici sono il 3%. (MA)