Damasco blocca all’ultimo minuto la visita del segretario della Lega araba
Nabil al-Arabi era atteso oggi per presentare ad Assad un’iniziativa della Lega araba per risolvere la crisi del Paese. “Circostanze al di fuori del nostro controllo” non meglio specificate hanno fatto sì che la Siria chiedesse alla vigilia un rinvio della visita.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Il governo siriano ha chiesto all’ultimo minuto al segretario della Lega araba, Nabil al-Arabi, di rimandare a data da destinarsi la visita della delegazione della Lega araba prevista per oggi. La richiesta di rinvio è stata motivata da “circostanze al di fuori del nostro controllo”, ha dichiarato un responsabile all’agenzia governativa Sana, aggiungendo che “la visita avrà luogo non appena le condizioni lo permetteranno”. Nabil al-Arabi avrebbe dovuto esporre al governo siriano un’iniziativa preparata il mese scorso dai 22 membri della Lega araba per risolvere la crisi siriana.
La visita di Nabil al-Arabi, accompagnato da una delegazione imponente, avrebbe dovuto durare un giorno solo; e fra l’altro il segretario della Lega avrebbe dovuto chiedere al presidente Bashar al-Assad un impegno reale per le riforme di cui ha parlato più volte, e elezioni politiche generali entro tre anni. Damasco ha reagito duramente a suo tempo nei confronti dell’iniziativa affermando che il documento contiene “un linguaggio pieno di pregiudizi e inaccettabile”. La pressione internazionale su Damasco cresce, e la Ue annuncia che sono allo studio nuove sanzioni.
Nel frattempo il leader dei Fratelli musulmani siriani, Riyad al-Shaqfa, che è fuori del Paese, ha dichiarato che non accetterà nessun accordo con Assad, alla guida di, “un regime criminale che uccide il suo popolo”. Al-Shaqfa ha aggiunto che “le voci di un possibile riavvicinamento fra i Fratelli musulmani e il regime di Assad, ad opera della Turchia e con la benedizione degli Usa sono false”. Secondo gli attivisti anti-Assad continuano proteste e scontri, specialmente ad Homs.
Intanto, sebbene in diverse città si segnalano manifestazioni e scontri con l'esercito, la situazione a Damasco secondo osservatori esterni è totalmente tranquilla, e la vita nella capitale sembra scorrere sui binari della normalità.
La visita di Nabil al-Arabi, accompagnato da una delegazione imponente, avrebbe dovuto durare un giorno solo; e fra l’altro il segretario della Lega avrebbe dovuto chiedere al presidente Bashar al-Assad un impegno reale per le riforme di cui ha parlato più volte, e elezioni politiche generali entro tre anni. Damasco ha reagito duramente a suo tempo nei confronti dell’iniziativa affermando che il documento contiene “un linguaggio pieno di pregiudizi e inaccettabile”. La pressione internazionale su Damasco cresce, e la Ue annuncia che sono allo studio nuove sanzioni.
Nel frattempo il leader dei Fratelli musulmani siriani, Riyad al-Shaqfa, che è fuori del Paese, ha dichiarato che non accetterà nessun accordo con Assad, alla guida di, “un regime criminale che uccide il suo popolo”. Al-Shaqfa ha aggiunto che “le voci di un possibile riavvicinamento fra i Fratelli musulmani e il regime di Assad, ad opera della Turchia e con la benedizione degli Usa sono false”. Secondo gli attivisti anti-Assad continuano proteste e scontri, specialmente ad Homs.
Intanto, sebbene in diverse città si segnalano manifestazioni e scontri con l'esercito, la situazione a Damasco secondo osservatori esterni è totalmente tranquilla, e la vita nella capitale sembra scorrere sui binari della normalità.
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