Dall’Ue 18 milioni di euro in aiuti all’economia iraniana, colpita dalle sanzioni Usa
Otto milioni sono destinati al settore privato, altri otto per finanziare progetti ambientali e due nella lotta contro le droghe. Bruxelles rinnova l’impegno a mantenere in vita il patto sul nucleare. Il Parlamento iraniano caccia il ministro dell’Economia. Il titolare della Difesa vola a Damasco e incontra Assad.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - L’Unione europea ha disposto lo stanziamento di 18 milioni di euro in aiuti per lo sviluppo all’Iran, nel tentativo di arginare gli effetti delle nuove sanzioni Usa contro Teheran, le più dure della storia, in seguito al ritiro dall’accordo nucleare (Jcpoa). A dare l’annuncio il capo della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, confermando l’impegno dei 28 Paesi a mantenere in vita il patto sull’atomica a dispetto dell’opposizione di Washington.
Da settimane Bruxelles è impegnata in uno sforzo economico e diplomatico per mantenere in vita i legami commerciali con la Repubblica islamica. Lo stanziamento di 18 milioni è parte di un pacchetto di misure più ampio - e già approvato - da 50 milioni di euro, a beneficio dei cittadini.
Il pacchetto - parte di quelle “misure pratiche” chieste da Teheran all’Ue per mantenere in vita il Jcpoa) - prevede la destinazione di otto milioni al settore privato, fra cui aiuti a piccole e medie imprese e alla Camera di commercio nazionale. Altri otto milioni serviranno invece per sostenere progetti ambientali; gli ultimi due saranno destinati alla lotta contro i danni provocati dalle droghe.
Anche a causa delle nuove sanzioni Usa, nell’ultimo periodo l’economia iraniana ha fatto registrare un significativo calo e a farne le spese, in primis, è la parte più debole e vulnerabile della popolazione. Da qui la decisione del Parlamento iraniano di cacciare il ministro dell’Economia Masoud Karbasian, colpito da voto di sfiducia - tre settimane dopo il collega del Lavoro Ali Rabiei - perché incapace di gestire i problemi nel settore bancario, fiscale e produttivo.
Intanto il ministro iraniano della Difesa Amir Hatami è giunto ieri a Damasco, per una due giorni di colloqui durante i quali incontra il presidente Bashar al-Assad e l’omologo siriano. Al centro dei colloqui la lotta ai gruppi estremisti e jihadisti presenti sul territorio e una rinnovata collaborazione sul piano militare. “Non solo i popoli della regione - ha sottolineato Hatami - ma tutto il mondo è in debito con la Siria per le battaglie contro i terroristi”, auspicando al contempo che presto venga “liberato” tutto il Paese e gli sfollati possano tornare nelle loro case.
21/08/2018 08:50