Da un predicatore islamico le direttive per convertire in segreto minori non-musulmani
Dopo svariate denunce e un video diventato virale la polizia ha aperto un’inchiesta a carico del controverso leader Firdaus Wong. In un filmato diventato virale sui social dialoga con un professore dando istruzioni su come far pregare i bambini e nascondere la conversione ai genitori. Attivista malaysiano: anche il comportamento del docente è contrario al “rapporto di fiducia” con le famiglie.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - La polizia malaysiana ha aperto un’inchiesta a carico del celebre e controverso predicatore islamico Firdaus Wong, che avrebbe promosso un tutorial clandestino dedicato a insegnanti e leader religiosi finalizzato alla “conversione surrettizia” di minori non musulmani. In un filmato diventato di recente virale sui social e in rete nel Paese, egli propone una sorta di linea guida per spingere bambini e giovani ad abbracciare la fede musulmana, spesso all’oscuro dei loro stessi genitori. La vicenda è esplosa in tutta la sua portata solo negli ultimi giorni in seguito all’apertura dell’indagine; tuttavia, vi sono già diversi rapporti presentati alle forze dell’ordine da ong e gruppi attivisti contro il predicatore, in molti casi col sostegno di genitori di famiglie non musulmane con figli iscritti a scuole pubbliche.
In una dichiarazione diffusa oggi dai media gli avvocati Rajesh Nagarajan e Sachpreetraj Singh si dicono “lieti di informare l’opinione pubblica che la polizia ha finalmente aperto un procedimento investigativo contro Firdaus Wong ai sensi della Sezione 505(c) del Codice penale”. Secondo il duo di legali, in rappresentanza del denunciante Arun Dorasamy, il video conteneva anche consigli su come i bambini possono pregare in segreto e nascondere la conversione ai loro genitori.
In precedenza si era espresso anche il Consiglio consultivo del buddismo, del cristianesimo, dell’induismo, Sikh e taoismo dicendosi sconcertato dal video, che aveva definito “immorale, incostituzionale e illegale”. Il Consiglio ha inoltre affermato che le indicazioni di Firdaus Wong vanno contro le libertà fondamentali delineate nella Costituzione federale della Malaysia. I vertici dell’istituzione hanno infine precisato che, in seguito alla diffusione virale del filmato sui social media, sono state presentate numerose denunce alla polizia contro il predicatore islamico, tra cui una presentata dal Consiglio stesso in rappresentanza di Arun Dorasamy.
Il video, della durata di circa 4 minuti e 12 secondi, riprende un insegnante di una scuola secondaria, che è al tempo stesso un ustaz (professore di religione, il titolo è onorifico) dell’istituto, impegnato in una fitta conversazione con il predicatore Firdaus Wong. Al centro del discorso vi sono proprio i metodi e le indicazioni attraverso le quali è possibile convertire gli studenti delle scuole medie e superiori dei diversi moduli.
In particolare, il predicatore consiglia all’ustaz di “convertire” i minori chiedendo loro di recitare prima la “kalimah syahdah” (articolo di fede). Egli prosegue poi consigliando di non fare video o fotografie agli studenti mentre recitano la formula, poiché hanno meno di 18 anni e sono minorenni e si è passibili di denuncia. “Se ci sono richieste di questo tipo da parte di questi minorenni, lasciate che gli insegnanti li facciano ‘prima convertire’ recitando la kalimah syahdah. E poi bisogna insegnare loro la religione dell’islam - afferma Firdaus Wong - mentre continuano il loro percorso scolastico e per convertirli ufficialmente dopo che avranno raggiunto l’età del consenso a 18 anni”.
Interpellato da AsiaNews Peter John Jaban, vice-presidente della Global Human Rights Foundation Malaysia (Ghrf), sottolinea che “il consiglio o suggerimento avanzato dal predicatore solleva non solo preoccupazioni etiche riguardo alla conversione di minori e senza il consenso dei genitori”. Le sue indicazioni, prosegue l’attivista, sono anche “contrarie alle leggi della Malaysia e anche alla Costituzione della Federazione”. Secondo Jaban, il modello di comportamento dell’insegnante di scuola secondaria solleva dubbi sul suo “dovere di diligenza” nei confronti degli studenti che sono affidati alla sua cura e supervisione.
Impegnarsi in discussioni sulla conversione religiosa senza coinvolgere i genitori è visto come una violazione della fiducia e della responsabilità che gli sono richieste “in qualità di educatore. Inoltre, il suggerimento del predicatore di convertire prima i minori e poi di insegnare loro l’islam - avverte Jaban - solleva dubbi sull’autenticità e la sincerità delle stesse conversioni religiose”. Egli ha infine sottolineato come sostenendo “conversioni occulte” il leader islamico sembra promuovere un approccio superficiale e fasullo, che va contro i principi della legge e della Costituzione. “In passato abbiamo presentato molte denunce alla polizia contro questo predicatore, ma finora la polizia non ha intrapreso alcuna azione. La prevalenza di conversioni illegali in Malaysia - chiosa - è un problema serio che deve essere affrontato per proteggere i diritti dei minori e sostenere gli standard etici nelle stesse conversioni religiose”.
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