23/07/2024, 11.14
CINA
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Crollano i matrimoni in Cina. E i governi locali promuovono le loro app di incontri

di Silvia Torriti

Nei primi mesi del 2024 un calo di quasi il 10% rispetto all'anno scorso. Le difficoltà e i nuovi stili di vita della generazione dei figli unici. Le autorità preoccupate per le conseguenze che il boom dei single potrebbe avere sulla stabilità sociale. Ma accanto alle città che costruiscono nuovi parchi romantici ci sono anche le risposte "tecnologiche". 

Milano (AsiaNews) - Tanti giovani cinesi, superati i trenta, continuano a godere della loro vita da single e a rimandare il fatidico “sì”, incuranti di essere per questo stigmatizzati come shengnü o shengnan (donne o uomini “avanzo”). Secondo i dati recentemente pubblicati dal Ministero degli affari civili della Repubblica popolare, nel primo quarto dell’anno i matrimoni registrati in Cina sarebbero stati 1,97 milioni, 178.000 in meno rispetto allo scorso anno.

Zhou Xiaopu, docente presso la Scuola di Giornalismo e Comunicazione dell’Università del Popolo di Pechino, attribuisce questo calo ai cambiamenti socio-economici che hanno interessato il Paese negli ultimi quarant’anni e al conseguente mutamento nella visione del matrimonio e della genitorialità tra i giovani cinesi. I nati tra gli anni ’80 e ’90 sono prevalentemente figli unici, abituati da sempre a mettere se stessi al primo posto, più consapevoli di sé e di che cosa vogliono dalla vita. Per loro, procrastinare il matrimonio o rinunciarvi del tutto è una scelta legata innanzitutto al proprio benessere.

Secondo la studiosa, sulla decisione di non sposarsi inciderebbe pure lo stile di vita di una generazione sempre più oberata di lavoro, al punto da “essere a malapena in grado di badare a se stessi” e da avere poco tempo libero per socializzare. A farli desistere dal compiere il grande passo contribuirebbero inoltre gli elevanti prezzi degli immobili nei centri urbani, il costo della festa nuziale, quello per il mantenimento dei figli, la forte concorrenza nel campo dell'istruzione. L’incertezza del futuro e le ristrettezze economiche in cui vivono molti giovani nell’era post-Covid avrebbero esacerbato un trend già in atto.

L’analisi di Zhou trova conferma nella testimonianza di Huang Feiling, un’avvocata trentunenne originaria di Ningde (Fujian), la quale ha dichiarato al quotidiano Lianhe Zaobao di non essere affatto ansiosa di diventare moglie e madre, preferendo aspettare il momento e la persona giusta senza farsene un cruccio. Del resto le donne cinesi sono molto più indipendenti rispetto al passato e questo spiega il grande seguito che hanno sui social network cinesi le blogger “femministe”, le quali amano condividere con i propri follower le gioie e i vantaggi delle loro vite da ultratrentenni single.

Il calo dei matrimoni e delle nascite allarma comunque le autorità per l’impatto che potrebbe avere sulla stabilità del Paese. Al punto che alcuni governi locali hanno introdotto all’inizio di quest’anno misure sperimentali atte a promuovere cerimonie nuziali “a basso costo”. Le autorità della contea di Guixi - nella provincia del Jiangxi - hanno lanciato persino una app di incontri per aiutare a trovare l’anima gemella e istituito delle agenzie di matchmaking in tutti i trentuno villaggi del territorio. Nel frattempo, in un’altra località del Jiangxi, Yushui, è stato programmato un corso online per istruire i residenti su temi come il matrimonio e la famiglia e sono stati predisposti dei servizi settimanali di consulenza pubblica col medesimo scopo.

Un’altra pratica oggi diffusa consiste nell’organizzare speed date su larga scala, come quello andato in scena a fine marzo nella contea di Changxing, nella provincia orientale del Zhejiang. L’evento, promosso da alcuni organismi politici locali, prevedeva tre ore di giochi e varie attività con l’intento di far conoscere le ragazze e i ragazzi single presenti. La cittadina di Tongling, nell’Anhui, ha invece deciso di creare all’interno di un giardino pubblico uno spazio idoneo a favorire gli incontri romantici, emulando quelli che già da tempo esistono nelle principali metropoli della Repubblica popolare.

Queste iniziative sono apprezzate dalle famiglie cinesi, che notoriamente esercitano forti pressioni sui propri eredi affinché mettano su famiglia. Gli stessi genitori dei single si danno periodicamente appuntamento nei parchi pubblici delle grandi città per scambiarsi informazioni sull’età, l’aspetto, l’istruzione, il lavoro dei figli, nella speranza di trovare per loro il partner ideale. È un fenomeno tipicamente cinese, conosciuto con l’espressione baifa xiangqin, che potremmo tradurre come “incontro combinato da [persone coi] capelli bianchi”, ossia gli anziani genitori.

È soprattutto in concomitanza con il Capodanno, la più importante festività cinese, che le insistenze dei familiari si fanno più pressanti. Così, piuttosto che deludere le loro aspettative, alcuni giovani cinesi oggi preferiscono presentarsi a casa con delle fidanzate “in affitto”, scelte tramite apposite agenzie online. Il costo per questo genere di servizi di solito varia tra i 500 yuan e gli 800 yuan (tra 60 e 100 euro), a seconda della regione e della durata della “performance”, cui si aggiungono le spese per il viaggio ed eventuali imprevisti.

Sono oltre 200 milioni, invece, i single cinesi che hanno deciso di cercare l’altra metà su siti e app di incontri, come TanTan, Jiayuan e Baihe, per citare i più popolari. Secondo le statistiche, la maggior parte degli utenti cinesi iscritti a queste piattaforme hanno un’età compresa tra il 25 e i 34 anni (42,9%) e tra i 35 e i 44 anni (27%). Il business cinese del matchmaking ha raggiunto gli 1,18 miliardi di dollari nel 2023 e potrebbe sfiorare gli 1,26 nel 2027, confermandosi così il più grande mercato nel settore a livello mondiale.

Per quanti poi non riescono ad accontentarsi di un lui o di una lei in carne ed ossa, alcune aziende hi-tech cinesi hanno pensato bene di creare dei partner virtuali. La start-up MiniMax di Shanghai ha inventato per esempio una app gratuita chiamata “Glow”, attraverso cui gli utenti possono “generare” il proprio fidanzato ideale, secondo requisiti come l’età, l’aspetto fisico, la personalità o gli hobby, con il supporto dell’intelligenza artificiale. Tufei, impiegata venticinquenne, è una dei milioni di utenti cinesi che usufruiscono di questo servizio. Intervistata da AFP ha rivelato che il suo “amico virtuale” ha tutto quanto lei cerca in un partner: è gentile, empatico e la sostiene nei momenti di difficoltà; per di più - aggiunge - “sa come parlare alle donne meglio di un uomo reale”. Impossibile poi che si creino frizioni: l’intelligenza artificiale si adatta gradualmente alla personalità dell’utente, ricordando ciò che ha detto e aggiustando in base a questo i suoi discorsi.

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