Crociere "per patrioti" e basi aeree congiunte, si rinsalda l’alleanza anti-Pechino nel mar Cinese meridionale
Manila (AsiaNews/Agenzie) - Il governo vietnamita ha lanciato una speciale "crociera per veri patrioti", che prevede la circumnavigazione di alcune fra le isole più contese nel mar Cinese meridionale. Una decisione che contribuisce a riscaldare le già agitate acque della zona e destinata ad inasprire ancor più i rapporti con Pechino. Al prezzo speciale di 800 dollari, verso fine mese un gruppo di 180 cittadini potrà visitare parte delle isole che compongono l’arcipelago delle Spratly, fare immersioni e pesca notturna, godere del pesce prelibato che popola quei mari.
La navigazione dovrebbe durate circa sei giorni e prevede la sosta in due atolli e altre due isolette delle Spratly, meglio note in Vietnam come Truong Sa, occupate per qualche tempo da Hanoi e tuttora al centro della controversia.
“Andare alle Truong Sa… è il viaggio della vostra vita” recita uno slogan promozionale in auge nel Paese, perché consente di “far rivivere l’orgoglio nazionale e il senso di cittadinanza”. Il mare blu e profondo “resterà impresso nei vostri cuori”.
A dispetto dei legami fra i partiti comunisti di Cina e Vietnam e a fronte di un commercio bilaterale di almeno 60 miliardi di dollari all’anno, analisti ed esperti di politica internazionale concordano nell’evidenziare le crescenti divisioni fra Hanoi e Pechino. Una tensione esplosa in tutta la sua portata lo scorso anno e che ha riavvicinato il governo vietnamita agli Stati Uniti e alle Filippine.
Manila intanto sta per stringere una nuova alleanza con Tokyo, che prevede la concessione e l’uso di basi militari sul territorio filippino per aerei militari e navi da guerra giapponesi. I mezzi dell’esercito del Sol Levante potranno così rifornirsi di scorte e carburante, contribuendo all’opera di pattugliamento dello spazio aereo e dei mari, nella zona al centro della contesa con Pechino.
Il presidente filippino Benigno Aquino, in visita ufficiale a Tokyo, conferma che “abbiamo iniziato a discutere” con la controparte nipponica e che presto si potrebbe giungere all’accordo. Giappone e Stati Uniti potrebbero così dar vita a pattugliamenti congiunti del territorio, rispondendo in modo diretto alle politiche espansioniste della Cina e al progetto lanciato da Pechino che prevede la costruzione di isolette artificiali nei mari contesi.
Da tempo Hanoi e Manila - che per prima ha promosso una vertenza internazionale al tribunale Onu, che non ha valore vincolante - contrastano con crescente vigore "l'imperialismo" di Pechino nei mari meridionale e orientale. Il governo cinese rivendica una fetta consistente di oceano, che comprende le Spratly e le Paracel, isole contese da Vietnam, Taiwan, Filippine, Brunei e Malaysia (quasi l'85% dei territori).
A sostenere i Paesi del Sud-Est asiatico vi sono anche gli Stati Uniti, che hanno giudicato "illegale" e "irrazionale" la cosiddetta "lingua di bue" usata da Pechino per marcare il territorio, fino a comprenderne quasi l'80% dei 3,5 milioni di kmq. Inoltre, nel mar Cinese orientale vi è un fronte di scontro aperto fra Cina e Giappone, che si contendono il controllo delle isole Senkaku/Diaoyu. Un fronte di scontro che ha riaperto il gioco delle alleanze e che ha determinato un crescente avvicinamento fra Tokyo e Manila. L’egemonia riveste un carattere strategico per lo sfruttamento di petrolio e gas naturale nel fondo marino, in un'area dell'Asia-Pacifico di elevato interesse economico e geopolitico.
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