22/07/2016, 08.56
LAOS - THAILANDIA
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Criticano il governo sui social: laotiani arrestati e in isolamento

I tre sono stati fermati per aver criticato l’esecutivo e il partito comunista al potere durante un periodo di lavoro in Thailandia. La polizia li ha bloccati a inizio anno, dopo essere rientrati nel Paese per rinnovare i passaporti. In concomitanza con il vertice dei ministri degli Esteri Asean si rafforzano le maglie della censura. 

 

Vientiane (AsiaNews) - Rinchiusi in cella di isolamento in un carcere di Vientiane in attesa di processo; impossibilitati a ricevere le visite dei familiari e degli amici. È la sorte di tre cittadini laotiani, arrestati nel marzo scorso per aver criticato il governo e il partito [comunista] al potere sui social media mentre si trovavano in Thailandia per lavoro. 

Fonti locali interpellate da Radio Free Asia (Rfa) riferiscono che Somphone Phimmasone, 29 anni, la sua fidanzata Lod Thammavong di 30 anni e il 32enne Soukane Chaithad sono scomparsi a inizio anno, dopo essere rientrati in Laos per rinnovare i loro passaporti. 

A maggio, dopo alcuni mesi di mistero sulla loro sorte, le autorità hanno ammesso di averli arrestati in un’operazione di polizia nella provincia di Khammouane. In un secondo momento i tre sono stati trasferiti in una prigione di Vientiane.  

“Possiamo portare loro del cibo” afferma il padre di Soukane, “ma non siamo autorizzati a incontrarli”. Saranno ammesse delle visite “solo nei prossimi mesi” aggiunge, “dopo che saranno processati e condannati”. 

Polizia e fonti governative mantengono il massimo riserbo e non vogliono commentare la vicenda. Anche ai giornalisti sono pervenute minacce e avvertimenti.  

Intanto si rafforzano i controlli e le maglie della censura in Laos, in concomitanza con il 49mo summit dei ministri degli Esteri Asean (associazione che riunisce i 10 Paesi del Sud-est asiatico), in programma a Vientiane dal 21 al 26 luglio. “Vi sono limiti evidenti al diritto di cronaca” afferma una fonte, e “tutte le notizie devono essere basate su comunicati stampa ministeriali”. 

Dall’ascesa al potere dei comunisti nel 1975, il Laos attua una repressione sia degli oppositori politici, che degli attivisti e delle minoranze, religiose ed etniche (come i Hmong). I casi più frequenti di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante. Fra gli attivisti, il caso più famoso è quello riguardante Sombath Somphone – insegnante, vincitore del premio Magsaysay – scomparso nel nulla il 15 dicembre 2012, vicino a un check point della polizia. Il governo non ha mai dato informazioni sul suo conto.

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