Cristiani pakistani e società civile celebrano Shahbaz Bhatti. Nuove violenze a Islamabad
Islamabad (AsiaNews) - È di almeno 11 morti e di 24 feriti il bilancio di un attacco al Palazzo di giustizia di Islamabad, capitale del Pakistan. Questa mattina uomini armati hanno fatto irruzione all'interno dell'edificio e hanno aperto il fuoco, seguiti a breve distanza da due kamikaze che hanno azionato i giubbotti esplosivi. L'assalto è avvenuto alle 8.45 ora locale e non è stato ancora rivendicato. Tra le vittime vi sarebbero anche un giudice e diversi avvocati; fonti ospedaliere riferiscono che 20 dei 24 feriti si trovano in condizioni critiche. L'attacco giunge a conclusione di un fine settimana che aveva alimentato l'ottimismo: i talebani - impegnati in colloqui di pace con il governo, sinora senza risultati concreti - hanno annunciato un mese di cessate il fuoco, mentre l'esecutivo intende sospendere gli attacchi aerei contro le roccaforti dei miliziani.
In un clima di violenza e terrore che ha colpito (evento raro) anche la capitale, ieri la società civile e la comunità cristiana hanno reso omaggio alla memoria del "martire" Shahbaz Bhatti, nel terzo anniversario del suo assassinio. Il ministro per le Minoranze religiose - nel precedente governo guidato dal Partito popolare pakistano (Ppp) - è stato assassinato il 2 marzo 2011 a Islamabad, a due mesi di distanza dal governatore del Punjab Salman Taseer. Egli è finito nel mirino degli estremisti islamici per aver chiesto una modifica alle leggi sulla blasfemia e difeso Asia Bibi, la donna madre di cinque figli condannata a morte in base alla "legge nera" e da oltre quattro anni in attesa di appello.
Attivisti e semplici fedeli si sono riuniti attorno al monumento dedicato a Bhatti, situato nel settore I8/3 di Islamabad, residenza del politico. Oltre a essere il primo cattolico a ricoprire la carica di ministro in un Paese a larghissima maggioranza islamica sunnita, egli si è distinto anche nel settore dell'attivismo fondando il Fronte di liberazione cristiano e la All Pakistan Minorities Alliance (Apma), oggi presieduta dal fratello Paul che ne ha raccolto l'eredità politica e spirituale.
Fin da ragazzo Shahbaz ha combattuto a fianco degli emarginati e degli oppressi, affiancando figure prestigiose e autorevoli della comunità cristiana pakistana quali il vescovo John Joseph e l'ufficiale dell'esercito Cecil Chaudhry. Egli non ha mai abbandonato la lotta, nonostante i pericoli e le minacce che lo hanno accompagnato a lungo nell'ultima parte della sua avventura politica e istituzionale. Fra i traguardi più importanti raggiunti nel corso della sua battaglia politica e sociale, la creazione del ministero per l'armonia nazionale, la rappresentatività delle minoranze in Senato e la creazione di un 5% di quote riservate alle minoranze nel pubblico impiego e nello Stato.
Ieri mattina i fedeli hanno celebrato una funzione particolare a Khushpur, villaggio natale (a maggioranza cattolica) della famiglia Bhatti; in centinaia hanno aderito all'iniziativa, per rendere omaggio al politico cattolico e ricordare il suo sacrificio a servizio della comunità. Alla cerimonia erano presenti anche ex colleghi e compagni di Shahbaz.
I vertici di Apma hanno invece organizzato una cerimonia pubblica davanti al memoriale di Shahbaz Bhatti a Islamabad; gli organizzatori hanno letto un messaggio del presidente Paul Bhatti, in cui egli sottolinea l'importanza dell'armonia confessionale. Bhatti si rivolge al governo, chiedendo di rafforzare l'impegno per la convivenza pacifica, in un periodo "cruciale" per la storia del Pakistan. Infine, egli ha assicurato di voler continuare - nonostante le recenti minacce - il lavoro di Shahbaz e di Apma per "l'armonia nazionale". I partecipanti hanno acceso una candela in ricordo e hanno pregato davanti al monumento dedicato al ministro. Robinson Asghar, stretto collaboratore della famiglia Bhatti, ha ricordato i momenti terribili dell'attentato, rilanciato l'impegno politico-sociale di Shahbaz e invitato la comunità a pregare e restare unita.