14/07/2023, 08.49
ASIA TODAY
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Cristiani iracheni in piazza contro gli attacchi della presidenza al patriarca Sako

Le notizie di oggi: Risoluzione del Parlamento Ue che chiede a Delhi “tutte le misure necessarie” per fermare le violenze nel Manipur. Damasco concede il via libera ai mezzi Onu attraverso il valico di Bab al-Hawa per sei mesi. Il ministro degli Esteri thai ha incontrato Aung San Suu Kyi, primo alto funzionario straniero dall’arresto della leader democratica. Stretta di Pyongyang sul fumo, ma vale solo per le donne accusate di “cultura capitalista”. Il premier giapponese nel Golfo per discutere di energia. 

IRAQ
Cristiani iracheni in piazza contro gli attacchi al card. Louis Raphael Sako, culminati nella decisione - dietro pressioni di milizie sciite e sedicenti leader cristiani - del presidente Abdul Latif Rashid di ritirare il decreto 147/2013 che ne ratifica la nomina a patriarca caldeo. Cuore della protesta Ankawa, a Erbil, nel Kurdistan iracheno, con i manifestanti che parlano di “violazione palese e totale” dei diritti della minoranza. Per il parlamentare indipendente cristiano Faruq Hanna Atto, la decisione “incoraggia la discriminazione e amplifica i conflitti”. 

INDIA - UE
Il Parlamento europeo ha adottato ieri una risoluzione che invita Delhi ad adottare “tutte le misure necessarie” per fermare le violenze nello Stato indiano di Manipur e proteggere le minoranze religiose, in particolare i cristiani. A presentarla cinque gruppi politici durante la plenaria a Strasburgo e in concomitanza con l’arrivo in Francia del presidente Narendra Modi, che oggi partecipa alle celebrazioni ufficiali per il 14 luglio. Immediata la replica dell’India che condanna la mozione e parla di “ingerenza” agli affari interni. 

SIRIA - ONU
Dopo giorni di incertezza, Damasco ha comunicato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che intende concedere il permesso di utilizzo del valico di Bab al-Hawa ai mezzi Onu e alle sue agenzie specializzate, per fornire aiuti “in piena cooperazione e coordinamento”. Nella lettera inviata al segretario generale Antonio Guterres si specifica che l’accesso durerà sei mesi. 

MYANMAR - THAILANDIA
Il ministro degli Esteri del governo thai uscente ha compiuto una visita segreta a Naypyidaw dove ha incontrato - primo dignitario straniero - la leader democratica agli arresti Aung San Suu Kyi.  Zin Mar Aung, ministro degli Esteri del governo in esilio parla di “diplomazia dell’ostaggio” e critica un incontro che rende “più complicata” la risoluzione della “questione birmana”. 

COREA DEL NORD
Pyongyang ha promosso un giro di vite contro il fumo in pubblico, che vale però solo per le donne. I divieti sono ignorati dagli uomini senza conseguenze, in un Paese in cui ogni minima trasgressione può comportare lavori forzati o condanna a morte. Del resto Kim Jong-un è egli stesso un incallito fumatore. Discorso opposto per le donne fumatrici, accusate di promuovere “la cultura capitalista”. 

PAKISTAN
Ad agosto il premier Shehbaz Sharif affiderà i poteri a un governo ad interim, mettendo fine alle speculazioni sul prolungamento del mandato e aprendo la strada alle elezioni politiche. Egli è subentrato nell’aprile 2022 a Imran Khan con voto di sfiducia. Alla Commissione elettorale il compito di annunciare la data, prevista entro 60 giorni dallo scioglimento della Camera bassa. 

GIAPPONE - M. ORIENTE
Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar: sono le tre tappe del tour mediorientale del primo ministro giapponese Fumio Kishida, per discutere in particolare di energia, oltre a proporre tecnologia nipponica per una transizione verso il target di zero emissioni. Il viaggio è in programma dal 16 al 19 luglio ed è “importante” per “costruire un rapporto personale di fiducia con i leader”. 

RUSSIA - CINA - INDIA
Il cosiddetto “Espresso orientale”, il flusso di esportazione di gas e petrolio dalla Russia all’India e alla Cina, sembra avere subito una brusca e imprevista interruzione. Il livello è infatti sceso ai minimi degli ultimi sei mesi, sotto i tre milioni di barili al giorno, oltre un milione in meno dei mesi precedenti, anche per i lavori di restauro al porto di Primorsk, sul Baltico.

UZBEKISTAN
Come primo atto del suo nuovo mandato, il presidente uzbeko Shavkat Miromonovich Mirziyoyev ha destituito 12 khokim (sindaci) e diversi alti funzionari. Contro di essi pende l’accusa di essere considerati dei “traditori” per non aver sostenuto le iniziative presidenziali di sviluppo economico sul territorio a loro affidato, “dove il clima per gli investimenti appare del tutto insoddisfacente”.

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