Cristiani in preghiera per la democrazia in Cina. La Pentecoste per le vittime di Tiananmen
Almeno 1000 cattolici e protestanti hanno partecipato al raduno, prima di confluire nella veglia al Victoria Park. Mons. Joseph Ha, vescovo ausiliare: La commemorazione rende capaci di vedere l’amore e la speranza di Dio negli avvenimenti della Cina e di Hong Kong. Giustizia, libertà, democrazia, dignità umana, pace: valori del regno di Dio.
Hong Kong (AsiaNews) – Almeno 1000 cristiani, fra cattolici e protestanti, hanno partecipato a un “Raduno di preghiera per la democrazia in Cina” la sera del 4 giugno, prima di confluire nella veglia a lume di candela al Victoria Park, per commemorare le vittime del massacre di Tiananmen. Quest’anno, il 4 giugno era anche la Festa di Pentecoste. La veglia, alla sua 28ma edizione, ha radunato 110 mila persone in un clima caldo e umido e soprattutto in mezzo al dibattito se la gente di Hong Kong deve continuare a commemorare gli eventi accaduti a Pechino il 4 giugno 1989.
All’incontro di preghiera vi erano sacerdoti, suore, cattolici laici e cristiani di altre confessioni. Gli organizzatori della preghiera hanno stilato gli incidenti avvenuti in questi 28 anni all’interno di una preghiera allo Spirito Santo e ai suoi sette doni.
Essi hanno ricordato il movimento dei govani per la democrazia dell’89, che chiedeva un governo non corrotto e riforme; hanno accennato alla conseguente repressione delle forze armate, che hanno portato alle morti e al sangue versato; le purghe e l’imprigionamento dei dissidenti; le Madri di Tiananmen; il sostegno da parte della popolazione di Hong Kong e la sua richiesta di democrazia.
Gli organizzatori dell’incontro sono il gruppo di Giustizia e pace dei francescani e le organizzazione cattoliche a sostegno del movimento democratico e patriottico della Cina.
I cristiani hanno domandato i sette doni dello Spirito Santo perchè siano aiutati a proclamare il vangelo su tutta la terra, nonostante le difficoltà. La richiesta coinvolge anche i cinesi del movimento democratico, che forse non sono cristiani, ma essi sono in cerca di giustizia, democrazia e libertà, valori mostrati nel Vangelo e nella Dottrina sociale della Chiesa.
All’incontro, il vescovo ausiliare di Hong Kong, mons. Joseph Ha, ha detto che molte domande emergono sul significato che ha il commemorare gli eventi del 4 giugno, dato che non si vede quasi alcun progresso in Cina riguardo alla democrazia. Continuare nella commemorazione, ha aggiunto mons. Ha, ci rende capaci di vedere l’amore e la speranza di Dio negli studenti che si erano radunati in piazza Tiananmen; nei pechinesi che li hanno protetti; nelle azioni dei dissidenti come Liu Xiaobo, Hu Jia e Liu Xia [moglie di Liu Xiaobo-ndr], come pure in quelle degli avvocati per i diritti umani; nelle marce di protesta di milioni di abitanti di Hong Kong; in tutti coloro che “hanno scelto di ricordare e rifiutano di dimenticare gli eventi del 4 giugno”.
I loro gesti – ha continuato il 58enne vescovo –suscitano maggiore coscienza di giustizia, libertà e democrazia, domandando rispetto per la dignità umana e la pace. Questi – ha notato - sono valori del regno di Dio che si manifestano di continuo.
I partecipanti hanno poi riflettuto su alcuni versetti presi dal libro di Isaia (11, 1-2), che elenca i doni dello Spirito di Dio: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio, rispondendo con il versetto in cui si spinge a “cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia” (Matteo 6,33).
I cristiani hanno pregato che lo Spirito sia loro guida, insieme a tutti i sostenitori della democrazia per dare un vero contributo alla società cinese. E attraverso la memoria delle vittime del 4 giugno, continuare a portare pace, giustizia, democrazia a Hong Kong, in Cina e nel mondo.
A conclusione, il vescovo, i pastori, i diaconi, hanno benedetto i fedeli. Dopo, la quasi totalità è andata a partecipare alla veglia al Victoria Park.
05/06/2017 08:45
03/06/2017 10:04