22/07/2004, 00.00
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Cristiani e musulmani contro la legge per l'edificazione di luoghi di culto

Jakarta (AsiaNews/UCAN) - Una pubblica protesta contro la legge che regola la costruzione di luoghi di culto è stata annunciata per il 23 luglio da leader religiosi indonesiani, con la motivazione che tale normativa è all'origine di molti attacchi contro chiese e moschee. Cattolici, protestanti e musulmani si sono accordati lo scorso 15 luglio per contestare la legge, vecchia di 35 anni, che per la costruzione di luoghi di preghiera chiede l'approvazione governativa e l'accettazione della comunità locale.

I leader religiosi sostengono ce questa legge, conosciuta con l'acronimo SKB, è all'origine di discriminazioni contro le chiese cristiane nel Paese, islamico in grandissima maggioranza, così come contro le moschee nelle aree nelle quali i musulmani sono in minoranza. La legge infatti prevede che per la costruzione di un luogo di culto è necessaria la licenza da parte delle autorità distrettuali, dopo aver consultato i locali ministri di culto e tenendo conto della situazione del posto.

L'Associazione dei pastori indonesiani il Forum di comunicazione cristiana di Giakarta ed i legali di alcune associazioni religiose hanno costituito un Comitato (KPR) per contestare la legge portandola in una sede giudiziaria civile, anche se alcuni ritengono che andrebbe portata alla Corte costituzionale.

Habburokhman, un avvocato musulmano che fa da coordinatore all'interno del KPR, ha detto a UCA News di essersi fatto coinvolgere nell'iniziativa nella convinzione di trovarsi  di fronte ad una violazione di diritti umani, causata dalla legge. Ha aggiunto che il Comitato ha intenzione di predisporre un gruppo di 15 avvocati che ad agosto ortino la contestazione in sede civile. A suo avviso la legge ha causato discriminazione nei confronti dei cristiani ed attacchi contro i loro luoghi di culto, ma ha colpito anche i musulmani, là dove sono minoranza. Per questo la protesta vuole avere una dimensione sia legale che politica. "Quando incontreremo Susilo Bambang Yudhoyono-Yusuf Kalla e Megawati Soekarnoputri-Hasym Muzadi, i due leader in corsa per la presidenza e la vicepresidenza, diremo che la legge andrà ritirata dal vincitore del ballottaggio di settembre".

Il reverendo Sephrad Supit, segretario e portavoce dell'Associazione dei pastori protestanti indonesiani ha detto che il KPR vuole lavorare per contestare non solo quella legge, "ma anche ogni violazione che provoca discriminazione". "I cristiani hanno sofferto violenze, le chiese sono state danneggiate e i permessi per costruirne di nuove sono ben difficili da avere". E persino se usano le loro case per riunioni di preghiera, ha aggiunto, sono vittime di intimidazioni.

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