08/11/2004, 00.00
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Cristiani e indù insieme per aiutare i bambini

Messaggio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso per la festa di Diwali

Città del Vaticano (AsiaNews) - Un'azione comune di indù e cristiani a favore dei bambini più sfortunati, "spesso vittime innocenti della guerra e della violenza, della scarsità di cibo e di acqua, dell'emigrazione forzata e di tante forme di ingiustizia presenti in questo mondo". È la proposta contenuta nel messaggio che il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato in occasione della festa di Diwali, ossia "fila di lampade ad olio". Simbolicamente fondata su un'antica mitologia, essa rappresenta la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male.

Intitolato "Collaborazione tra indù e cristiani con particolare riferimento all'infanzia", il messaggio, a firma del presidente del Pontificio consiglio, mons. Michael L. Fitzgerald, fa riferimento al significato della festa, quando "voi ricordate la vittoria del bene sul male. Ciò si può vedere, in maniera simbolica, quando le vostre case sono illuminate da lampade per scacciare le tenebre della notte. Sui volti di tante persone è visibile una rinnovata speranza; vi sono segni di grande gioia nei cuori di tanti indù; ed in coloro che sono stati oppressi dalle angustie e dalle preoccupazioni della vita quotidiana c'è una rinnovata decisione di un nuovo inizio".

"In ogni religione, coloro che attendono con particolare interesse ogni giorno di festa sono i bambini. Colpisce veramente il loro entusiasmo nel partecipare alla celebrazione di una festa. Sono loro che apportano una grande gioia alla celebrazione, perché animano lo spirito degli adulti. I bambini danno ad essa forma e colore, gusto e sapore, speranza e promessa di perseverare". "Sono certo - prosegue mons. Fitzgerald - che convenite con me nel ritenere che uno degli scopi delle feste religiose sia quello di renderci persone migliori. Mentre voi vi sforzate, durante questa stagione di Diwali, di vincere le tenebre con la luce, il male con il bene e l'odio con l'amore, vorrei proporvi, in quanto vostro amico cristiano, di concentrare l'attenzione sui mali che, nella nostra società, affliggono i bambini: costrizione al lavoro, disgregazione della famiglia, inserimento in gruppi militari, traffico di organi e di persone, abusi sessuali, forzata prostituzione, AIDS, commercio e consumo di droga, ecc. Che male hanno fatto i bambini per meritarsi queste sofferenze? Il nostro dialogo fra indù e cristiani non potrebbe assumere forme concrete nell'unirci per un'azione comune a favore dei bambini più sfortunati, che sono spesso vittime innocenti della guerra e della violenza, della scarsità di cibo e di acqua, dell'emigrazione forzata e di tante forme di ingiustizia presenti in questo mondo? Sono pienamente consapevole che una tale collaborazione fra i seguaci delle nostre due tradizioni religiose già esiste; ma noi potremmo e dovremmo fare di più poiché si tratta di un problema serio, anzi tragico. Saranno benvenuti i vostri suggerimenti su cosa si potrebbe ancora fare per dare ai bambini il posto che spetta loro nella società. I nostri bambini - conclude il messaggio - sono il nostro futuro; essi sono il futuro dell'umanità". (FP)

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