Cristiani dello Sri Lanka: Torna presto, papa Francesco!
Colombo (AsiaNews) - Papa Francesco è già atterrato nelle Filippine per la seconda parte del suo tour asiatico. Ma in Sri Lanka è ancora viva e forte l'emozione per la visita del pontefice, che durante la sua breve permanenza ha dato al Paese il suo primo santo, canonizzando Giuseppe Vaz, e ha pregato nel santuario mariano di Madhu, incontrando anche molte vittime della guerra civile. "Sarebbe un sogno - ammettono ad AsiaNews alcuni cristiani - riaverlo di nuovo qui, nel nostro Paese. Questa visita è stata troppo breve. Vorremmo tornare presto a dirgli 'Papa, Pope Aadarei' [Papa, ti vogliamo bene - ndr]".
Secondo alcune stime, circa mezzo milione di persone si è radunato al Galle Face Green di Colombo per assistere alla canonizzazione, provenienti da varie zone del Paese. Altrettante erano le persone accorse a Madhu, nella diocesi settentrionale di Mannar, dove Francesco ha guidato una preghiera mariana e ha incontrato tanti sopravvissuti al conflitto, per lo più di etnia tamil. In entrambe le occasioni, così come in ogni altro suo spostamento, il papa si è spesso fermato lungo la strada per salutare le persone, soprattutto bambini e donne anziane.
L'unica "pecca" di questa visita, spiegano alcuni cristiani ad AsiaNews, riguarda l'organizzazione e il servizio offerti dal governo. "In diverse occasioni - raccontano - le autorità sembravano non riuscire a controllare la grande folla. Sembrava di essere in un fiume di gente, e per molti è stato difficile vedere il papa".
Per il giorno della canonizzazione, l'amministrazione ha fornito altri 600 autobus che, in modo gratuito, portassero le persone da Chilaw a Colombo e da Aluthgama a Colombo. Anche il servizio ferroviario ha fornito delle corse aggiuntive. Tuttavia "non è stato abbastanza. Mancavano anche sufficienti mega-schermi: molti sono riusciti solo a sentire la sua voce".
La visita in Sri Lanka è stata caratterizzata anche da due "fuoriprogramma". Il primo è opera del governo ed è consistito nella liberazione di 692 detenuti, a cui è stata concessa la grazia per celebrare la presenza di Francesco. I carcerati che sono stati liberati erano tutti in prigione per reati minori e la maggior parte ha oltre 75 anni di età. Il secondo è stata la visita del papa in un tempio buddista.