29/10/2024, 10.25
SRI LANKA
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Crisi del cocco in Sri Lanka: pesano conflitti e danni della mosca bianca

di Arundathie Abeysinghe

Tra i primi cinque produttori a livello globale, il Paese accusa ora un calo del 40% nel raccolto a causa anche del divieto di utilizzo dei fertilizzanti e la diffusione del parassita. A Colombo e nei sobborghi lunghe file per acquistare le noci. Duro colpo per l'economia, con le esportazioni verso Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi già penalizzate dall'aumento dei costi di spedizione per la turbolenze nel Mar Rosso.

Colombo (AsiaNews) - A Colombo e nei sobborghi si registrano lunghe code per acquistare le noci di cocco. Il motivo è il calo di circa il 40% della produzione nello Sri Lanka. La scorsa settimana l'asta del cocco della capitale ha confermato che i volumi sono diminuiti in modo significativo, principalmente a causa del divieto di utilizzo dei fertilizzanti, dei danni causati dalla mosca bianca e dell'aumento delle esportazioni. La produzione di cocco, che in precedenza era di circa 600mila-800mila noci, è ora scesa a circa 400mila noci. 

Lo Sri Lanka è uno dei primi cinque Paesi produttori di cocco a livello globale, in concorrenza con gli altri grandi produttori asiatici come Filippine, Indonesia e India. La posizione strategica del Paese nel mercato globale è rafforzata dalla qualità dei prodotti e dalla varietà della gamma. Nonostante le attuali sfide da affrontare, l'industria del cocco della nazione insulare detiene nella competizione un vantaggio in termini di qualità e innovazione dei prodotti.

Oltre alla produzione di prodotti a base di cocco per uso domestico, lo Sri Lanka è uno dei principali attori dell'industria globale del cocco e il quarto esportatore di prodotti a base di cocco. Si tratta dunque di un settore cruciale dell'economia del Paese, in quanto fornisce occupazione e contribuisce in modo significativo ai ricavi delle esportazioni. L'industria produce un'ampia gamma di prodotti, tra cui l'olio di cocco, il latte di cocco, la noce di cocco essiccata e prodotti a valore aggiunto come l'acqua di cocco e il carbone attivo.

Gli Stati Uniti sono stati il principale mercato di esportazione di cocco dello Sri Lanka nel 2023, con un valore di esportazione di 132,68 milioni di dollari. La Germania è il secondo mercato, con un valore di esportazione di 49,67 milioni di dollari, seguita dai Paesi Bassi, con un valore di esportazione di 48,1 milioni di dollari.

Hasitha Almeida e Thushari Galappatti, accademici, hanno informato AsiaNews che “le esportazioni di cocco dello Sri Lanka sono classificate in prodotti a base di nocciolo, prodotti a base di fibre finite e prodotti a base di guscio. Nel 2023, i prodotti in nocciolo rappresentavano il 51,6% del valore totale delle esportazioni, generando 365,94 milioni di dollari. I prodotti in fibra hanno contribuito al 28,2% del valore totale delle esportazioni, pari a 199,8 milioni di dollari, mentre i prodotti in guscio hanno rappresentato il 20,2% del valore totale delle esportazioni, con un contributo di 142,95 milioni di dollari”.

“I conflitti in corso in Europa e in Medio Oriente hanno interrotto le rotte commerciali e la stabilità economica di queste regioni, con problemi logistici, aumento dei costi di spedizione e incertezza generale nel commercio, contribuendo al calo delle esportazioni di cocco dallo Sri Lanka - hanno spiegato -. Il costo di un container per l'Europa è aumentato da 500 a 3mila dollari dall'inizio dell'instabilità nel Mar Rosso. A causa di gravi turbolenze economiche, tra cui la crisi del debito in mercati emergenti come l'Egitto e il Pakistan, è diminuita la loro capacità di importare merci, con un impatto negativo sulle cifre delle esportazioni dello Sri Lanka”. 

Secondo i ricercatori del Coconut Research Institute dello Sri Lanka, “dopo aver registrato due raccolti abbondanti nel 2021 e nel 2022, la resa del cocco nel 2023 è stata inferiore del 10% e il raccolto è sceso sotto i 3 miliardi di noci di cocco nel 2023, dopo due anni consecutivi in cui aveva superato i 3,35 miliardi”. La riduzione del raccolto ha limitato l'offerta di noci di cocco disponibili per l'esportazione, incidendo direttamente sul volume di prodotti che lo Sri Lanka può inviare ai mercati internazionali.

Secondo gli alti funzionari dello Sri Lanka Export Development Board, nel Paese “un terzo della produzione totale di cocco è destinato alle industrie che fabbricano prodotti a per l'esportazione e due terzi al consumo locale”. Tuttavia, questi livelli sono cambiati di fronte al recente calo della produzione, “con oltre un terzo della produzione totale che viene raccolto dagli esportatori e meno di due terzi resi disponibili per i consumatori dello Sri Lanka”. Di conseguenza, il prezzo di una noce di cocco è aumentato e non sono disponibili per l'acquisto in molte parti dell'isola. 

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