Crisi alimentare: assalto ai forni nelle notti di Ashgabat
Cibo razionato: famiglie in fila per tre filoncini. Smartphone sequestrati dalla polizia; chi filma le code rischia l’arresto. Salgono alle stelle i prezzi delle derrate alimentari. Le autorità negano ci siano problemi e continuano a celebrare il presidente Berdymuhamedov.
Mosca (AsiaNews) – La polizia di Ashgabat, capitale del Turkmenistan, ha irrigidito i controlli sulle persone che si affollano davanti ai panifici, aperti solo di notte proprio per ridurre gli assembramenti – peraltro invano. Vengono confiscati gli smartphone per evitare la diffusione di video e foto che testimonino ciò che accade in città.
Le lunghe code si creano poco dopo la mezzanotte, e si protraggono fino alle prime luci dell’alba. Le famiglie cercano di darsi il cambio, facendo fare turni anche a vecchi e bambini. I poliziotti assegnati al servizio d’ordine non disdegnano di fare essi stessi la coda, in divisa o senza. Come informa Radio Azatlyk, una delle ultime disposizioni è quella di mantenersi a una certa distanza dai panifici e dai banconi dove si distribuiscono le razioni di pane.
Una razione standard consiste in tre filoncini consegnati dentro un sacchetto di plastica; vicino ai negozi è permessa la sosta di 5-10 persone al massimo, mentre la gente in fila attende il proprio turno in aree più distanti nel buio totale, essendo sospesa l’illuminazione notturna, tranne le fioche luci dei negozi. Si entra a gruppi di cinque a comprare la razione secondo il prezzo calmierato. Chi cerca di affrettare i turni viene cacciato in malo modo dai poliziotti.
Chiunque sia trovato con lo smartphone nelle mani può essere arrestato e portato al posto di polizia per accertamenti. Il sospetto che qualcuno stia filmando la scena è talmente ossessivo, che basta mettersi la mano in tasca per diventare oggetto di attenzioni delle Forze dell’ordine. Le persone hanno timore a rispondere alle chiamate, anche silenziando lo squillo.
Nei pochi materiali video pubblicati da Azatlyk e altri media indipendenti si vedono decine e anche centinaia di persone, bambini compresi, che attendono da ben prima dell’apertura degli spacci, o che si aggirano con pochi pezzi di pane in mano. Gli altri prodotti alimentari, pur contenuti nella lista di quelli calmierati, sono quasi del tutto scomparsi, in alcuni negozi statali non si vende altro che pane.
Negli esercizi privati, al contrario, i prodotti si offrono in abbondanza, ma con prezzi saliti a livelli astronomici. Anche in queste botteghe molti beni sono comunque quasi scomparsi, soprattutto la farina, il che ha provocato la chiusura di decine di panifici.
È da maggio di quest’anno che s’intensificano i tentativi di ridurre e nascondere le code notturne (e diurne), dopo la critica del vice premier e figlio del presidente, Serdar Berdymuhamedov, secondo cui queste scene gettano discredito sull’augusto padre.
Le autorità negano ufficialmente lo stato di crisi economica e alimentare del Paese, diffondendo annunci di glorioso sviluppo economico del Turkmenistan e spendendo milioni di dollari per costruire monumenti ed edifici sontuosi. L’ultimo tributo è la grandiosa tribuna di Stato davanti alla piazza centrale, insieme a varie infrastrutture per l’allevamento dei cavalli e dei cani, propagandati dal presidente Gurbanguly Berdymuhamedov come le principali eccellenze dello Stato turkmeno.
25/11/2021 08:52
12/07/2022 08:47