Covid: terapie intensive oltre il 100%, ospedali palestinesi al collasso
L’allarme lanciato dal premier Mohammad Shtayyeh. Introdotto un lockdown rigido per due settimane. Sale anche il numero quotidiano delle vittime. Servono misure “stringenti, dirette e senza precedenti”. In Israele il 53% dei 9 milioni di abitanti ha ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer/BioNTech e al 38% inoculate le due dosi.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - In alcune aree della Cisgiordania, gli ospedali e le unità di terapia intensiva sono affollate di pazienti colpiti dalla COvid-19 e operative al 100% della capacità. È l’allarme lanciato dal Primo Ministro palestinese Mohammad Shtayyeh, il quale aggiunge che le città della regione hanno introdotto un lockdown rigido per le prossime due settimane per contenere la diffusione del nuovo coronavirus mentre Israele ha iniziato ad allentare le restrizioni in seguito alla massiccia campagna vaccinale.
“La percentuale di letti occupati in alcune zone ha superato il 100%” ha sottolineato Shtayyeh dal suo ufficio a Ramallah. “Il numero dei pazienti è in crescita - prosegue - e il numero dei morti sta salendo su base quotidiana, forzandoci a prendere misure stringenti, dirette e senza precedenti”.
Con una popolazione di 5,2 milioni di abitanti fra Cisgiordania e Gaza, i palestinesi hanno potuto beneficiare sinora di circa 37mila dosi di vaccino frutto di donazioni di Israele e Russia, oltre alle 20mila inviate dagli Emirati Arabi Uniti (Eau) alla Striscia.
In Israele il 53% dei 9 milioni di abitanti ha ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer/BioNTech e il 38% le due dosi. “Il numero delle vaccinazioni in Israele è davvero alto - afferma il 75enne palestinese Saji Khalil - anche gli stessi palestinesi vaccinati lo sono perché funzionali a Israele, non per il benessere dei lavoratori [dei Territori occupati]”.
Le disparità hanno acuito l’insofferenza e il malcontento della popolazione palestinese verso i propri leader, accusata di aver riservato il 10% delle poche dosi ricevute a vip e personalità di primo piano, relegando ai margini anziani o malati cronici, i soggetti più esposti al virus. Da Ramallah Firas Narawesh afferma che il governo ha fallito nel fornire le dosi ai cittadini comuni e “ha adottato una distribuzione ingiusta e ineguale, con evidenti segni di favoritismo e corruzione”.
In Palestina si sono registrati sinora quasi 200mila casi della Covid-19, con più di 2100 vittime.
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