Covid-19: scienziati thai sviluppano anti-virale spray per naso
Le altre notizie del giorno: il G7 delinea piano alternativo alla Belt and Road della Cina. Almeno 37 milioni di giapponesi dovranno razionare uso elettricità. India: da maggio 203 morti per il pellegrinaggio indù del Char Dham yatra. Bloccato il Gay Pride a Istanbul. La Russia manda minorenni a combattere in Ucraina.
THAILANDIA
Un gruppo di scienziati thai lavora a uno spray nasale che potrebbe prevenire l’infezione da Covid-19 dal naso. L’antivirale è nella fase di ricerca e sviluppo. Partecipano al progetto il settore pubblico e quello privato.
G7-CINA
I leader del G7 (Usa, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Giappone, Canada) hanno dettagliato un piano di investimenti infrastrutturali da 600 miliardi di dollari. L’iniziativa è una risposta alla Belt and Road Initiative della Cina e si concentra sulla lotta ai cambiamenti climatici, sanità globale, parità di genere ed economia digitale.
GIAPPONE
Il governo nipponico adotta misure di risparmio energetico mentre il caldo asfissiante, soprattutto nell’area di Tokyo, rischia di creare problemi al sistema di distribuzione dell’elettricità. L’intervento interessa 37 milioni di cittadini, che oggi dovranno spegnere luci e apparecchi non necessari.
INDIA
Dal 3 maggio il tradizionale pellegrinaggio del Char Dham yatra nell’Uttarakhand ha provocato la morte di 203 fedeli indù. Le morti sono dovute soprattutto ad attacchi cardiaci e altre patologie mediche.
TURCHIA
La polizia turca ha bloccato ieri centinaia di persone che volevano partecipare al Gay Pride di Istanbul. Decine di persone sono state arrestate. Come l’anno scorso, le autorità avevano vietato lo svolgimento della marcia.
RUSSIA
La legione militare ucraina “anti-Putin”, formata da russi che sostengono l’Ucraina, ha mostrato un video della cattura di un soldato russo, di cui non viene mostrato il volto né comunicato il nome, ma che non ha nemmeno 18 anni: “Ormai mandano a morire i minorenni”, è il commento dell’Armata per la liberazione della Russia.
UZBEKISTAN
Dopo che la compagnia General Motors ha abbandonato la Russia per le sanzioni, sono finite anche le produzioni delle popolari automobili Chevrolet che venivano rifinite in Uzbekistan: il problema è la mancanza di pezzi di ricambio. In alcune regioni rimangono ancora dei modelli invenduti di Daewoo Nexia e Chevrolet Cobalt, mentre le Chevrolet Spark sono già finite.
17/02/2024 08:58
12/02/2024 08:35