Covid-19: emergenza a nord-est, le diocesi del Nagaland in prima linea
La testimonianza del vescovo di Kohima, mons. James Thoppil: "Pur non avendo qui un nostro ospedale ci siamo mobilitati in tanti modi per non lasciare le persone malate o in quarantena". Nelle chiese della diocesi una staffetta dell'adorazione eucaristica che si conclude oggi nella festa del Sacro Cuore di Gesù.
Kohima (AsiaNews) - Da qualche giorno in India a livello nazionale il numero complessivo dei nuovi contagi da Covid-19 è diminuito in modo sensibile: quelli rilevati nelle ultime 24 ore sono ora stabilmente sotto quota 100mila, dopo essere arrivati nelle scorse settimane anche a un livello quattro volte superiore. Vi sono però aree del Paese dove l'emergenza resta ancora grave e tra queste vi sono gli Stati del nord-est, dove il contagio è arrivato più tardi, ma ora il bilancio delle morti si è fatto più pesante.
A preoccupare le chiese locali è il fatto che l'infezione si sia diffusa anche nei villaggi e si teme possa espandersi in comunità che non hanno a disposizione infrastrutture sanitarie in grado di far fronte all'emergenza. Per questo motivo le diocesi del nord-est dell'India hanno dato vita a una task force anti-Covid, coordinata dall'arcivescovo di Guwahati, mons. John Moolachiara, con singoli comitati all'interno di ogni Chiesa locale.
Mons. James Thoppil, vescovo della diocesi di Kohima (Nagaland) racconta ad AsiaNews le azioni portate avanti: “Già durante la prima ondata della pandemia in diocesi avevamo dato vita a un coordinamento di preti, religiosi e laici attivi durante l'emergenza. Nella seconda ondata, però, abbiamo dovuto fare i conti con molte più persone che avevano bisogno di un ricovero in ospedale o di assistenza nella quarantena. Non avendo la Chiesa cattolica un suo ospedale, si è deciso di aiutare in altri modi”.
I preti diocesani hanno messo a disposizione un sostegno finanziario rinunciando al sussidio che ogni anno ricevono da Missio Aachen (l'istituto di cooperazione missionaria della Chiesa tedesca ndr). L'Associazione cattolica del Nagaland, la principale associazione laicale nella diocesi, ha istituito il 19 maggio il Nagaland Catholic Laity Charity Corpus, una nuova realtà caritativa che il vescovo stesso ha lanciato in un evento on line. Diverse congregazioni religiose hanno offerto il loro sostegno alla task-force diocesana.
“Molti comitati locali sono pienamente attivi - continua mons. Thoppil – per mitigare le sofferenze della gente e cercare di frenare la diffusione del contagio attraverso una corretta informazione sulla prevenzione e la cura domiciliare dei malati. Altre due importanti iniziative sono state l'istituzione di una linea telefonica attiva 24 ore su 24 per chiunque abbia bisogno e la preghiera per la fine della pandemia, scandita da una staffetta dell'adorazione eucaristica di 50 ore nelle chiese dell'intera diocesi, che si conclude oggi, in concomitanza con la festa del Sacro Cuore di Gesù”.
09/12/2021 13:38