Covid-19, studenti iraniani inviano medicine e aiuti per il popolo statunitense
Il carico comprende farmaci e attrezzature da utilizzare nella lotta contro la pandemia. A fornire il materiale gli universitari membri dei Basij. Il mese scorso i giovani hanno prodotto sino a 200mila mascherine e migliaia di litri di disinfettante. Un aiuto da destinare agli americani più poveri e senza copertura sanitaria.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Gruppi di studenti iraniani hanno inviato un carico di forniture mediche e sanitarie per il popolo statunitense, per contrastare la rapida diffusione della pandemia di nuovo coronavirus che anche negli Usa ha colpito oltre 210mila persone. A fornire il materiale, che comprende attrezzature e farmaci specifici per la lotta al Covid-19, gli universitari della Repubblica islamica che sono membri del Basij, i cosiddetti “volontari della rivoluzione”.
I beni raccolti, da distribuire alla fetta più povera della popolazione Usa senza assicurazione medica né coperture sanitarie, sono stati stipati all’interno di due camion e consegnati all’ambasciata Svizzera, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti in Iran. Hanno aderito all’iniziativa universitari appartenenti ai Basij di varie province del Paese, impegnati fin dai primi giorni dell’epidemia nella produzione di mascherine e altri prodotti sanitari.
Intervistato dall’agenzia semi-ufficiale Fars Ali Kian, rappresentante studentesco, conferma che il materiale è stato consegnato il 31 marzo scorso all’ambasciata in concomitanza con la festa nazionale in Iran. Il mese scorso gli universitari hanno contribuito alla produzione di articoli sanitari, per sopperire alle ingenti richieste legate alla pandemia, realizzando fino a 200mila mascherine e migliaia di litri di disinfettante.
Materiale, spiega Kian, “distribuito a ospedali e popolazione, soprattutto nelle zone più povere del Paese”. Quando abbiamo visto le “dolorose condizioni” della frangia più “vulnerabile” degli americani si è deciso di “donare parte della produzione interna di forniture mediche”, in particolare a quanti gravitano attorno “all’area di New York”.
I giovani hanno inoltre inviato una lettera al ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif, chiedendo un rinnovato sforzo a livello diplomatico per assicurarsi che il carico giunga a destinazione e sia distribuito alla popolazione. Esso contiene vari tipi di mascherine, disinfettanti, visiere, camici e assorbenti. Il carico, conclude Kian, “è stato opportunamente sterilizzato e contiene anche un messaggio umanitario” al popolo Usa.
L’Iran è la nazione più colpita del Medio oriente dalla nuova epidemia di coronavirus, con quasi 48mila contagi, oltre 3mila vittime e 15mila persone guarite. Fonti critiche affermano però che i dati sono sottostimati e il bilancio è di gran lunga maggiore. Gli Stati Uniti sono il Paese con il maggior numero di casi al mondo, almeno 216.721 secondo le ultime stime aggiornate; le vittime sono più di 5mila e i guariti poco più di 8600.
Di recente si sono ripetuti gli appelli alla Casa Bianca per allentare la politica di scontro frontale a colpi di sanzioni verso l’Iran, che finiscono per causare anche blocchi e restrizioni nell’invio di medicine e beni di prima necessità alla Repubblica islamica. Per arginare le sanzioni, nei giorni scorsi tre nazioni europee hanno utilizzato per la prima volta il sistema Instex nell’invio di aiuti.
06/05/2020 08:44