Covid-19, a Mumbai torna la paura del grande esodo
Corsa alle stazioni nel timore di un nuovo lockdown. La rete ferroviaria smentisce l'intenzione di bloccare i treni. Per il quarto giorno consecutivo superati i 100mila nuovi casi in India. Nonostante il blocco delle esportazioni anche in molte città indiane cominciano a scarseggiare i vaccini.
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - L'India torna a fare i conti con l'incubo del grande esodo che l'anno scorso, al tempo del lockdown, ha visto milioni di persone, rimaste senza lavoro e senza mezzi di trasporto, lasciare Mumbai a piedi per fare ritorno ai propri villaggi lontani migliaia di chilometri. Da settimane il Paese attraversa una nuova ondata della pandemia e la metropoli del Maharashtra ne è di nuovo l'epicentro: oggi l'India ha toccato l'ennesimo record con quasi 132mila nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, una cifra per il quarto giorno consecutivo superiore a quota 100mila. Anche il conto delle vittime causate dal Covid-19 è salito a 780, il dato più alto in cinque mesi. Di queste morti ben 376 sono avvenute proprio nel Maharashtra, che dall'inizio di aprile ha già contato 2100 vittime e ha le terapie intensive dei propri ospedali in grave crisi.
In questa situazione in molti temono di ritrovarsi bloccati a Mumbai in un nuovo lockdown totale. Per questo negli ultimi giorni è stato segnalato ancora un afflusso eccezionale sui treni. Nel tentativo di allentare la pressione, le ferrovie indiane hanno smentito oggi che via siano soppressioni in vista, con l'intenzione di fermare gli spostamenti. Intanto, però, si stanno moltiplicando gli Stati indiani che hanno adottato la misura del coprifuoco notturno nelle città.
Alla nuova ondata di contagi New Delhi ha risposto accelerando il suo piano vaccinale, a cui possono accedere attualmente tutti i cittadini sopra i 45 anni: le immunizzazioni complessive hanno superato quota 94 milioni (su 1,3 miliardi di abitanti), con oltre 3,6 milioni di somministrazioni nella sola giornata di ieri. E il premier Narendra Modi ha lanciato una speciale mobilitazione per il periodo dall'11 al 14 aprile.
Dai governatori locali, però, si moltiplicano le proteste per la carenza di dosi: pur essendo state congelate quasi del tutto le esportazioni per dare priorità alle esigenze del Paese, la produzione indiana dei vaccini contro il Covid-19 fatica a stare al passo con la domanda. Oggi proprio a Mumbai ben 50 centri vaccinali sono stati costretti a chiudere i battenti per mancanza di dosi e anche altri Stati indiani sostengono di avere scorte per appena qualche giorno. Da parte sua il governo rassicura sul fatto che i rifornimenti sarebbero in arrivo, mentre anche la Johnson & Johnson ha rivelato di essere in trattativa con le autorità indiane per fornire al Paese il proprio vaccino.