16/02/2006, 00.00
INDIA
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Costruire una "nuova India" attraverso l'educazione

È il desiderio dei vescovi indiani che ieri hanno chiuso l'Assemblea generale della loro Conferenza. Nella dichiarazione finale, le linee guida e i propositi per creare, entro un anno, una politica nazionale sull'educazione: nelle scuole posti riservati agli emarginati, più ostelli nelle campagne e attenzione ai disabili.

Bangalore (AsiaNews/Cbci) – La 27/ma Assemblea generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci) si è chiusa ieri a Bangalore con il proposito di "costruire una nuova India, in cui ogni giovane potrà ricevere un'educazione e dove gli emarginati avranno possibilità di sviluppo e partecipazione alla vita del Paese".

I vescovi indiani si sono riuniti dall' 8 al 15 febbraio e hanno discusso sul tema "L'educazione cattolica e l'attenzione della Chiesa per gli emarginati". Dall'incontro, previsto ogni due anni sulle tematiche più urgenti nel Paese, la Chiesa indiana è uscita con un importante programma: redigere, entro un anno, una propria politica nazionale sull'istruzione.

Il compito è stato assegnato alla Commissione educazione e cultura della Cbci, che terrà conto delle urgenze emerse in questa Assemblea generale.

Nella loro dichiarazione finale i presuli ribadiscono il valore dell'educazione offerta dagli istituti cattolici a tutti senza distinzione di religione o ceto sociale.

Partendo poi da una forte condanna al sistema delle caste, "causa di crescenti discriminazioni", i vescovi sottolineano l'impegno della Chiesa "prima di tutto verso gli emarginati, come aveva fatto Gesù". Nello specifico gli sforzi sono rivolti ai dalit, ai tribali, ai migranti, alle donne e ai disabili. Lo scopo è garantire a tutti il "diritto di partecipare al progresso della nazione", attraverso un'adeguata istruzione che è il primo mezzo per lo sviluppo sociale. In questo viene chiesto l'auto del governo, con un "aumento dei fondi stanziati per l'educazione dei più poveri". Nei confronti delle autorità politiche i vescovi ribadiscono la loro disponibilità a collaborare.

Le linee guida e i proposti emersi dall'Assemblea generale riguardo al futuro impegno della Chiesa nel settore educativo sono chiari: assicurare a tutti  bambini cattolici un posto a scuola; istituire più ostelli, in particolare nelle zone rurali; stabilire nelle scuole cattoliche un numero di posti riservati agli emarginati, soprattutto alle ragazze; offrire un'assistenza particolare ai disabili fisici e mentali perché possano integrarsi; individuare tra le comunità più povere i bambini più capaci per formarli in modo più mirato e professionale.

Alla fine del documento i vescovi si rivolgono ai genitori: "Voi siete i primi educatori dei vostri figli, le nostre istituzioni scolastiche esistono per sostenervi nel compiere la missione datatavi da Dio". E ai giovani: "Siete la speranza della società e il futuro del Paese, usate ciò che vi è offerto per crescere e costruire un domani migliore per chi è meno fortunato".

Secondo le ultime stime della Cbci, la Chiesa in India dirige 20.370 istituti scolastici, di questi 58,5% si trova nelle campagne e il 54,4% è frequentato da ragazze; la maggior parte degli studenti appartiene a religioni differenti da quella cattolica.

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