Coronavirus: meno di 100 casi in un giorno. Manifestazione a Guangzhou per non pagare gli affitti
Nella giornata di ieri, solo 99 casi. Di questi, 74 sono concentrati a Wuhan. In Cina vi sono in tutto 80813 casi; 3073 morti; 55477 guarigioni. Solo il 30% delle persone è tornato al lavoro. Nel Guangdong la crisi economica spinge la gente a dimostrare. Le chiese non hanno ancora ricevuto il permesso di riapertura. Comunità online sono state oscurate. Nel resto del mondo si contano 21231 casi di infezione in 92 Paesi, con 417 morti.
Pechino (AsiaNews) – Per la prima volta dopo oltre un mese, in Cina si sono registrate meno di 100 casi di infezione in un giorno. Al termine della giornata di ieri la Commissiona sanitaria nazionale ha comunicato che vi sono stati 99 nuovi casi. Di questi, 74 sono concentrati a Wuhan (Hubei), l’epicentro dell’epidemia. Il resto è costituito in maggioranza da casi “di ritorno”, ossia di cinesi ritornati in patria dall’estero, dove sono stati infettati.
Fino a ieri nel Paese si registravano in tutto 80813 casi, la maggioranza – più di 67mila - è concentrata nella provincia dell’Hubei e all’interno di questa, 50mila sono a Wuhan. Finora in Cina si contano 3073 morti; i guariti sono 55477.
Secondo le autorità cinesi, la riduzione del numero di infetti in un giorno fa sperare in un contenimento dell’epidemia e in un ritorno alla normalità. Ma sebbene molte fabbriche abbiano riaperto, si calcola che solo il 30% delle persone siano tornate al lavoro. Molte città hanno ancora l’aspetto di città-fantasma e i mezzi pubblici sono quasi vuoti. La mancanza di lavoro e di introiti ha spinto un centinaio di persone a manifestare contro gli affitti dei negozi, chiedendo un posticipo dei pagamenti mensili. Il fatto è avvenuto due giorni fa a Guangzhou (Guangdong), nel centro commerciale “Nuova Cina” (foto 1,2, 3).
Le chiese non hanno ancora ricevuto il permesso di riapertura e i fedeli si ingegnano a santificare la domenica con preghiere e lettura della bibbia a casa. Tentativi di trasmettere le messe via web o tenere incontri di preghiera con i social si scontrano con i regolamenti religiosi che proibiscono tali attività senza un preciso permesso. Molti gruppi di comunità online sono stati oscurati.
Questa mattina, nel resto del mondo si contano 21231 casi di infezione in 92 Paesi, con 417 morti. L’epidemia di Covid-19 ha quindi superato i 100mila infetti in tutto il mondo. Corea del Sud, Iran e Italia continuano ad essere i Paesi più colpiti, ma la situazione è preoccupante anche in Giappone, Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti.
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