Corea del Nord, la piaga della tubercolosi non si ferma: 5mila morti nel 2014
Pyongyang (AsiaNews/Agenzie) – Circa 5mila persone sono morte di tubercolosi in Corea del Nord nel 2014. Lo rivela il Global Tubercolosis Report 2015 dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Per una popolazione di poco più di 22 milioni di abitanti, significa che circa 20 persone ogni 100mila cittadini sono decedute per il morbo. È un tasso più di cinque volte superiore a quello della Corea del Sud.
Nonostante i numeri rimangano preoccupanti, Philippe Glaziou, epidemiologo dell’Oms, riscontra un piccolo miglioramento rispetto al 2013, quando per la Tbc morirono 6mila persone. Il numero dei contagiati nel 2014, però, è salito rispetto all’anno precedente: se ne sono contati 110mila, cioè 442 ogni 100mila abitanti. In Asia, solo Timor Est ha più persone affette da tubercolosi.
In Corea del Nord sono aumentati anche i pazienti che contraggono la tubercolosi resistente alle cure, la cosiddetta multi-drug-resistant (Mdr). Queste persone hanno sviluppato una tolleranza ai trattamenti esistenti contro la tubercolosi e hanno bisogno di cure più specifiche e più costose. Purtroppo, ricorda Karin Weyer, coordinatore del programma globale contro la Tbc, Pyongyang non ha la capacità di differenziare in modo adeguato i pazienti di Tbc da quelli di Mdr, con la conseguenza che questi ultimi non vengono diagnosticati in tempo. “Se il Paese avesse le strutture per testare ogni paziente di Tbc – afferma Weyer – probabilmente troverebbe almeno 3800 persone affette da Mdr. Invece nel 2014 ne ha riconosciute solo 197”.
La tubercolosi è una malattia che si propaga per via aerea e colpisce soggetti che soffrono di malnutrizione o di generica debolezza organica. In Corea del Nord la metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà. A livello globale, il numero di morti a causa di Tbc si è dimezzato dal 1990 ad oggi.
Curare i malati di tubercolosi in Corea del Nord è la missione della fondazione Eugene Bell, fondata nel 1995, che comprende una delegazione che due o tre volte all’anno può entrare nel Paese per visitare i pazienti. Il gruppo di solito è composto da 16 membri, tra cui alcuni medici e volontari cattolici. Tra loro anche p. Gerard Hammond, superiore regionale dei missionari Maryknoll in Corea del Sud, che da 20 anni lavora con la Corea del Nord dove è potuto entrare decine di volte.
24/01/2019 12:27
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