Corea del Nord, dopo 35 anni torna a riunirsi il Partito dei lavoratori
Pyongyang (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord ospiterà a maggio 2016 il congresso del Partito dei lavoratori, il primo da 35 anni a questa parte. Lo ha annunciato il politburo della commissione centrale del partito attraverso la Kcna, sua agenzia di stampa ufficiale. L’annuncio non dà informazioni precise circa gli argomenti che saranno discussi durante il raduno, che servirà a “rafforzare ulteriormente il Partito e ad aumentare ancora di più il suo ruolo di guida” del Paese, e affronterà la “pesante e sacra missione” di costruire una nazione “prospera”.
L’ultimo congresso del Partito dei lavoratori si è tenuto nell’ottobre 1980, sotto la guida del padre fondatore della Corea del Nord, Kim Il-sung. Il successore del “presidente eterno”, Kim Jong-il, non ha mai convocato l’assemblea e il congresso del prossimo anno sarà il primo per il figlio del “Caro leader”, Kim Jong-un, attuale leader supremo. Una delle ragioni della convocazione del congresso, che sarà il settimo della storia, potrebbe essere collegata all’anniversario dei 70 anni dalla fondazione del Partito (1945), che Pyongyang ha festeggiato poche settimane fa con una grandiosa parata militare.
Secondo alcuni osservatori, il congresso manderà indicazioni circa possibili significativi cambiamenti politici o rimescolamenti della direzione del Partito.
Il Partito dei lavoratori è stato concepito, sotto il patrocinio sovietico, come un’entità politica comunista guidata dall’ideologia marxista-leninista. Il grande carisma di Kim Il-sung, però, ha dato origine a partire dagli anni ’60 al culto della sua personalità, ridefinendo il Partito come di proprietà del leader, cosa che è tuttora. Alla morte del “presidente eterno” nel 1994, suo figlio Kim Jong-il ha istituito la politica del “prima l’esercito”, grazie alla quale i generali sono diventati influenti all’interno del Partito.
Dalla presa di potere del 2012, Kim Jong-un ha iniziato una “purga” per limitare il potere dei generali. Circa 70 dirigenti di Stato e Partito sono stati uccisi in maniera violenta (e pubblica) per affermare il potere del dittatore. Il caso di più alto livello è quello di Jang Song-taek, zio e “padrino politico” di Kim Jong-un, ucciso nel dicembre 2013 con l’accusa di essere “il peggior traditore di tutti i tempi”.
10/05/2016 08:28