Corea del Nord, "attività sospette" nei pressi del reattore atomico Yongbyon
Seoul (AsiaNews) - Il regime della Corea del Nord starebbe lavorando per riattivare il suo principale reattore nucleare, dopo cinque mesi di stop che avevano fatto sperare in un ripensamento sul programma atomico. Secondo "38 North", sito gestito dall'Istituto di Studi coreani della Johns Hopkins School, le immagini satellitari scattate sopra il complesso nucleare Yongbyon mostrano tracce di attività sin dal 24 dicembre 2014.
Gli analisti spiegano che "una possibilità è che si sia ancora
nelle fasi iniziali di riavvio del reattore. Ma abbiamo immagini che coprono
soltanto le ultime settimane, quindi è troppo presto per formulare una
conclusione definitiva". Il reattore era stato chiuso alla fine dell'agosto 2014:
Pyongyang non ha mai aperto a veri dialoghi sul disarmo atomico, ma nel corso
dell'ultimo anno non ha dato segnali di voler effettuare nuovi test militari.
Le immagini satellitari mostrano la neve che si scioglie sul largo tetto del
reattore e il vapore proveniente da una valvola di sfogo della pressione. L'intensità
della massa di aria calda, studiata con strumenti di precisione, indica che nella
zona è attiva una fortissima fonte di calore. Il piccolo reattore di Yongbyon -
da cinque megawatt - è in grado di produrre barre di combustibile esaurito che,
se lavorate in maniera adeguata, possono essere usate dal regime per preparare una
bomba atomica all'anno.
Nonostante l'opposizione della comunità internazionale, il Nord ha effettuato test
nucleari sotterranei tre volte (nel 2006, 2009 e 2013) e ha inoltre costruito un
impianto per l'arricchimento dell'uranio, che dà al regime comunista una
seconda fonte - oltre al programma basato sul plutonio - per costruire un
arsenale atomico.
I "Colloqui a sei sul disarmo nucleare" - cui partecipano le due Coree, Russia, Stati Uniti, Cina e Giappone -sono in stallo sin dalla fine del 2008. La Corea del Nord ha chiesto la ripresa dei negoziati "senza precondizioni", ma gli Stati Uniti vogliono "passi concreti" che dimostrano un impegno a favore della denuclearizzazione prima di tornare al tavolo.