Corea, ripartono i colloqui fra Nord e Sud per il Grande dizionario comune del popolo
Seoul (AsiaNews) - I governi delle due Coree si sono accordati per far ripartire il progetto del Grande dizionario della lingua del popolo coreano, un testo comune che ha come scopo quello di preservare l'idioma nazionale e ridurre la distanza culturale fra i due Paesi, divisi sin dalla fine della Guerra civile del 1950-1953. I lavori ripartiranno domani nella città cinese di Xinyang e andranno avanti fino al 6 agosto. Il progetto è stato approvato dal ministero dell'Unificazione di Seoul.
La delegazione sudcoreana è composta da 32 linguisti, mentre non vi sono particolari su quella del Nord. Park Soo-jin, vice portavoce del ministero, ha spiegato che il governo di Seoul "ha sempre permesso e auspicato contatti e scambi culturali e sociali con Pyongyang. L'esecutivo ha dato il permesso di riprendere gli incontri sul Grande dizionario alla luce del significato che questo testo avrà nel preservare l'eredità culturale coreana e superare le distanze linguistiche fra i due lati del confine".
Il progetto è nato nel 2005 ma ha subito diverse interruzioni a causa della tensione militare che, in maniera ciclica, blocca i rapporti fra i due governi. Le provocazioni militari del Nord e il suo programma atomico hanno portato a un "blocco totale" dei rapporti che è durato dal 2012 all'inizio del 2014. Ora alcuni segnali indicano che Pyongyang ha intenzione di far ripartire gli scambi "non politici", anche in considerazione del bisogno incessante di aiuti umanitari da parte della comunità internazionale.
Da un punto di vista ufficiale, entrambe le Coree parlano la stessa lingua. Tuttavia, le influenze subite negli ultimi decenni dal lato meridionale e le differenze già esistenti fra i diversi dialetti hanno reso più evidente la distanza culturale fra i due lati del confine. Va poi considerato che il Sud è rimasto sempre aperto al dialogo con il mondo, e come tanti altri Paesi ha recepito diverse parole straniere; il Nord, al contrario, ha portato avanti una politica di isolamento che le ha consentito di mantenere un linguaggio più simile a quello degli inizi del '900.
Un esempio pratico di questa distanza viene dal calcio, uno dei pochissimi sport trasmessi dalla televisione nazionale di Pyongyang con l'aiuto - e il segnale - dei canali del Sud. Mentre in Corea del Sud il portiere di una squadra viene chiamato "goalkeeper", termine inglese usato in diverse altre nazioni, nel Nord il termine ufficiale è "munjigi", che significa "il guardiano dei cancelli".