20/01/2015, 00.00
COREA
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Corea, Seoul propone una "road map" pratica per la (futura) riunificazione

L'atteggiamento oltranzista della presidente Park non convince i sudcoreani, e nei sondaggi la sua popolarità cala. Dall'inizio del 2015 il suo governo sembra aver cambiato rotta nei rapporti con il Nord: presentato un piano tecnico per unire i due Paesi con una ferrovia; centri culturali nelle due capitali e soprattutto una legge identica per quando si riuniranno.

Seoul (AsiaNews) - Una ferrovia da Seoul a Pyongyang, centri culturali che possano aggiornare le due popolazioni e soprattutto una legge identica, approvata dai Parlamenti del Nord e del Sud, che fissi i paletti legali per la riunificazione della penisola. È il contenuto della "road map" pratica presentata dall'amministrazione sudcoreana, guidata dalla presidente conservatrice Park Geun-hye, in vista della futura Corea unita.

A lavorare sul piano, oltre al capo di Stato, i ministri dell'Unificazione, della Difesa e degli Esteri. Il governo di Seoul ha dichiarato che l'anno appena iniziato, il 2015, "deve rappresentare un punto di svolta per l'unificazione delle due Coree". Quest'anno ricorre infatti il 70mo anniversario della liberazione della Corea dal dominio coloniale giapponese e dalla successiva divisione nazionale.

Lo scorso 12 gennaio la Park ha pronunciato il suo discorso di inizio anno, e a sorpresa ha risposto alle aperture di Pyongyang dichiarando che "è pronta" a dialoghi bilaterali senza precondizioni. Questa posizione rispecchia la preoccupazione per il calo di consensi che sta subendo in patria, in parte provocati proprio dalla posizione oltranzista che ha tenuto nei confronti del Nord sin dalla sua elezione.

Nello specifico, i dicasteri parlano di aprire centri culturali a Seoul e a Pyongyang per colmare il divario fra le due culture - e persino fra le due lingue - provocato da decenni di separazione. Allo studio anche un'ambiziosa nuova rete ferroviaria, che dovrebbe unire le due capitali. Infine, mossa più importante, la Park vuole proporre alla sua controparte (il dittatore nordcoreano Kim Jong-un) il testo di una legge unica che, approvata dai due Parlamenti, ponga le basi per la riunificazione.

Fra le altre proposte vi è quella di nominare funzionari di ciascun ministero per controllare le attività relative alla preparazione della riunificazione, migliorare la cooperazione agricola e contribuire a rafforzare l'assistenza sanitaria per le madri e i bambini. Previsto anche un rilancio commerciale del Parco industriale inter-coreano di Kaesong.

Il piano rimarrà comunque sulla carta fino a una risposta dal Nord, che potrebbe anche non venire. Secondo Park Ihn-whi, professore di Relazioni internazionali a Seoul, "molte delle idee sono astratte, e mi chiedo come il nostro governo pensa di realizzarle. Dal mio punto di vista sono stati troppo ambiziosi, e hanno avanzato delle visioni belle ma irrealizzabili".

Va poi tenuto conto della posizione di Pyongyang. Yang Moo-jin, esperto di questioni nordcoreane, sottolinea: "Il Nord ha sempre insistito sul fatto che il primo punto per riprendere i colloqui passa dall'eliminazione delle sanzioni commerciali, ma Seoul di questo non sembra tener conto. Vedremo cosa succederà". 

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