02/12/2024, 13.17
COREA DEL SUD
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Corea, l’inverno carcerario: over 60 più che raddoppiati tra i detenuti

Nel 2023 erano 6.504, in aumento significativo rispetto ai 2.801 del 2014. La percentuale è passata dall’8,4% al 17,1%. Una emergenza snobbata dalla classe dirigente perché non porta consensi, ma che rischia di affossare il sistema. Anche il numero di agenti penitenziari tra i 40 e i 50 anni rappresenta quasi il 75% del totale.

Seoul (AsiaNews) - Il rapido invecchiamento della popolazione coreana sta determinando radicali cambiamenti in molti settori della società e le carceri non sembrano fare eccezione. Secondo il rapporto annuale del ministero della Giustizia relativo agli istituti penitenziari, pubblicato oggi, lo scorso anno il numero di detenuti di 60 anni o più era di 6.504, con un aumento significativo rispetto ai 2.801 del 2014.

La loro percentuale sul totale della popolazione carceraria è più che raddoppiata, passando dall’8,4% al 17,1% in un decennio. Ciò significa che oggi un detenuto su sei ha 60 anni o più e questo non fa presagire nulla di buono per il sistema complessivo, che secondo gli esperti è già alle prese con molti altri problemi strutturali.

Con l’aumento in età e numero dei detenuti nel Paese, si prevedono nuove sfide. Ad esempio, una popolazione carceraria sempre più consistente potrebbe far emergere in una quota sempre maggiore di prigionieri problemi legati al declino cognitivo, tra cui la demenza, una malattia più comune nelle persone anziane. Altri ancora potrebbero aver bisogno di sedie a rotelle o di altra assistenza fisica per muoversi all’interno delle strutture.

Dato che il governo ha l’obbligo legale di fornire servizi di assistenza sanitaria adeguati, almeno in linea di principio, per far fronte a questo cambiamento, secondo gli studiosi del settore, sarebbero necessarie importanti riforme in più di 50 istituti penitenziari sparsi per la penisola coreana. “Tutto questo potrebbe significare un aumento significativo dei costi medici per i detenuti” spiega al Korea Times un ispettore della Commissione nazionale per i diritti umani. “Questo sta diventando un grosso problema, dato che il personale medico responsabile della loro salute non riesce a tenere il passo a causa di bassi salari e frequenti cause legali intentate dai detenuti”.

A dispetto della gravità e dell’urgenza, il problema dell’invecchiamento è stato ampiamente ignorato dai politici, che vedono pochi incentivi o ritorni in termini di popolarità e consenso nell’affrontarlo. Tuttavia, trascurandolo la classe dirigente finisce per eludere le responsabilità che le sono proprie, inclusa quella relativa allo scopo principale di queste strutture: la riabilitazione, ovvero aiutare i criminali a riformare il loro comportamento e a reintegrarsi nella società.

Negli ultimi mesi, in Parlamento sono stati proposti cinque disegni di legge relativi a questioni carcerarie, ma nessuno di questi riguardava l’invecchiamento della popolazione. Park Soon-yong, funzionario penitenziario di alto livello presso la sede regionale di Daejeon, ha proposto diverse idee per migliorare il sistema. Una di queste è sviluppare programmi educativi più efficaci per i detenuti anziani. Un altro suggerimento è costruire nuove strutture per i prigionieri anziani e introdurre agenti penitenziari specializzati nella loro gestione ed educazione.

“Inoltre, creare nuove strutture esclusivamente per i detenuti anziani costa una quantità considerevole di denaro” ha avvertito Park. “Inoltre, un’iniziativa del genere potrebbe suscitare lamentele e preoccupazioni da parte di quanti pensano che il sistema carcerario verrebbe trasformato in una sorta di struttura di cura e assistenza” per anziani.

L’invecchiamento della popolazione carceraria è il riflesso di un cambiamento più ampio che il Paese sta subendo a causa del persistente basso tasso di natalità, che da anni caratterizza la Corea del sud in cui è in atto un vero e proprio inverno demografico. Sempre secondo il rapporto annuale del ministero della Giustizia, il numero di agenti penitenziari tra i 40 e i 50 anni rappresenta quasi il 75% del totale nel 2023.

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